Ieri mattina è stata celebrata, dal vescovo di Potenza, monsignor Salvatore Ligorio, ed altri sacerdoti la prima messa nella Chiesa della Santissima Trinità del capoluogo lucano, il luogo nel cui sottotetto, il 17 marzo 2010, fu trovato il cadavere di Elisa Claps, la 16enne potentina scomparsa il 12 settembre 1993 e per il cui omicidio è stato condannato in via definitiva a 30 anni di reclusione Danilo Restivo, attualmente detenuto in Inghilterra. Dal 2010 e fino allo scorso 24 agosto le porte della chiesa erano rimaste chiuse, prima perché posta sotto sequestro e poi per lavori di ristrutturazione.
I familiari di Elisa Claps non erano a conoscenza della celebrazione della messa. In una nota ufficiale hanno espresso la loro amarezza per l’accaduto: “Prendiamo atto ancora una volta dell’assoluta mancanza di rispetto e dell’arroganza del vescovo Ligorio che ieri ha celebrato Messa nella chiesa della Trinità. In un momento in cui milioni di persone seguendo la fiction hanno preso consapevolezza di quanto quella Chiesa sia irrimediabilmente macchiata dal sangue e dalle menzogne che tra quelle mura si sono consumate, anziché il silenzio, come aveva peraltro indicato Papa Francesco, la Curia potentina sceglie ancora una volta la rimozione di quanto accaduto. Una preghiera la rivolgo io a quanti entreranno ad ascoltare le funzioni religiose: fermatevi a leggere la targa che celebra le virtù di Don Mimi Sabia e respirate a fondo il messaggio ipocrita che risuona in quella Chiesa”.
Intanto, da fonti della Curia del capoluogo lucano, si apprende che nella chiesa saranno celebrate d’ora in poi messe ogni mattina. “La Santa Messa sarà celebrata alle ore 7.30, tranne la domenica quando dovrebbe cominciare a metà mattinata (l’orario non è stato ancora ufficializzato). Nella chiesa al centro del caso Claps, non sarà invece – almeno per ora – celebrata la quotidiana Messa vespertina: la decisione rientra nella riorganizzazione delle parrocchie del centro storico, annunciata nel luglio del 2022 dall’arcivescovo, monsignor Salvatore Ligorio, con la costituzione di una sola unità pastorale.
Michela Lopez