L’esercito israeliano ha ammassato decine di carri armati e veicoli blindati lungo il confine meridionale con la Striscia di Gaza in quelli che sembrano essere i preparativi per un’invasione della città di confine di Rafah. I tank, riferiscono i media internazionali, sono stati schierati al valico israeliano di Kerem Shalom. Secondo un alto funzionario del gabinetto di guerra israeliano riunitosi ieri per due ore e mezza, “non c’è contraddizione tra un’operazione a Rafah e un accordo per la restituzione degli ostaggi”. Sull’accordo per la restituzione degli ostaggi, intanto, l’Egitto teme i “profughi di guerra” palestinesi che potrebbero entrare nel Sinai in seguito a un eventuale assalto a Rafah. Il governo del Cairo, secondo media locali, potrebbe quindi proporre un accordo ad Hamas, ritenendo che questo potrebbe comportare un rinvio dell’operazione a Rafah. La squadra negoziale israeliano ha intanto ricevuto il “via libera” dal gabinetto di guerra con un mandato preciso: “Flessibilità nella posizione di Israele in modo che, se ci fosse un cambiamento per la pressione militare, sarà possibile andare avanti rapidamente con un accordo”.
Intanto il gruppo yemenita Houthi, sostenuto dall’Iran, ha rivendicato di aver preso di mira la nave israeliana Msc Darwin nel Golfo di Aden. A dichiararlo è stato il portavoce militare del gruppo sciita, Yahya Sarea, secondo cui l’imbarcazione è stata “accuratamente bersagliata con missili navali e droni”.
Vincenzo Murgolo