Nella fascia di età 25-64 anni il tasso di occupazione dei laureati nel 2023 è dell’84,3%, undici punti percentuali in più rispetto ai diplomati (73,3%). È quanto rilevato dall’Istat, che sottolinea anche la maggiore differenza nella fascia under 35. Il 75,4% dei laureati di età inferiore a 35 anni trova lavoro, mentre il dato dei diplomati è del 59,7%. Dall’indagine emerge anche che il livello di istruzione dei figli pesa sugli studi dei figli. Quando i genitori hanno un basso livello di istruzione, si legge, il 24% dei giovani abbandona precocemente gli studi e poco più del 10% raggiunge il titolo terziario. Se almeno un genitore è laureato, viceversa, la percentuale dei giovani che abbandonano gli studi prima del tempo è del 2% e quella dei giovani che raggiungono un titolo terziario è di circa il 70%.
Sempre secondo l’Istat, in Italia la percentuale dei laureati è passata dal 29,2% del 2022 al 30,6% nel 2023. Resta, però, ampio il divario tra il dato italiano e la media europea, dove il tasso dei laureati è passato in un anno dal 42 al 43,1%. In calo il numero dei ‘Neet’, ossia i giovani tra 15 e 29 anni non in formazione né al lavoro, passati dal 19% nel 2022 al 16,1% nel 2023. Un dato superiore alla media europea, che nel 2023 è dell’11,2%.
Vincenzo Murgolo