E’ in vigore da oggi, dopo la promulgazione da parte del governatore Michele Emiliano e la pubblicazione sul Bollettino ufficiale, la legge contro la transomofobia. E’ la prima in Italia.
lI provvedimento introduce disposizioni a tutela del principio delle pari opportunità e della parità di trattamento in riferimento all’orientamento sessuale, all’identità di genere e alle variazioni nelle caratteristiche di sesso delle persone. Il dispositivo legislativo, di cui è primo firmatario il consigliere regionale Donato Metallo (Pd), è stato sottoscritto da consiglieri del Pd, M5s, Con, Per la Puglia e Misto e approvato in Consiglio.
L’obiettivo della legge è “prevenire e contrastare le discriminazioni e le violenze determinate dall’orientamento sessuale, dall’identità di genere o dalle variazioni nelle caratteristiche di sesso”, affermando “l’impegno attivo della Regione per far crescere la cultura della non discriminazione e perché tutti abbiano la possibilità di essere se stessi esprimendo liberamente il proprio orientamento sessuale, la propria identità di genere o condizione intersex”. La legge promuove specifiche politiche del lavoro, di formazione e riqualificazione professionale, di inserimento lavorativo, oltre che attività volte a garantire la parità di accesso al lavoro. L’articolo 3 stabilisce che il “principio di parità di trattamento senza distinzione di orientamento sessuale si applica a tutte le persone sia nel settore pubblico che privato”, con specifico riferimento alle seguenti aree: “accesso all’occupazione e al lavoro, compresi i criteri di selezione e le condizioni di assunzione; occupazione e condizioni di lavoro, compresi gli avanzamenti di carriera, la retribuzione e le condizioni del licenziamento; accesso a tutti i tipi e livelli di orientamento e formazione professionale, perfezionamento e riqualificazione professionale, inclusi i tirocini professionali. È previsto che la Regione promuova il soccorso, la protezione, il sostegno e l’accoglienza alle vittime di discriminazione o di violenza commesse in ragione del loro orientamento sessuale, della loro identità di genere”.
Prevede che la Regione promuova attività di formazione e aggiornamento per gli insegnanti e per tutto il personale scolastico, nonché per i genitori, in materia di pari opportunità, valorizzazione delle differenze, contrasto degli stereotipi e prevenzione del bullismo e cyber-bullismo motivato dall’orientamento sessuale, dall’identità di genere o da variazioni nelle caratteristiche di sesso. Prevede, altresì, interventi, a favore degli studenti e delle studentesse in ambito scolastico e universitario.
Si stabilisce la promozione, anche mediante la collaborazione con le associazioni e le organizzazioni del “terzo settore”, di eventi sociali e culturali il cui fine sia quello di sensibilizzare al rispetto delle persone, quale che sia il loro orientamento sessuale, identità di genere o condizione intersex, per la diffusione della cultura dell’integrazione e della non discriminazione.
Vengono disposti interventi in materia socio-assistenziale e socio–sanitaria di informazione, consulenza e sostegno in favore delle persone omosessuali, transessuali, transgender e intersessuate, nonché delle loro famiglie, e prevede la promozione di percorsi di formazione specifica rivolta agli operatori del settore. In particolare, la Regione garantisce fin dalla nascita il diritto alla integrità fisica delle persone che presentino variazioni nelle caratteristiche sessuali.
È previsto che la Regione promuova il soccorso, la protezione, il sostegno e l’accoglienza alle vittime di discriminazione o di violenza commesse in ragione del loro orientamento sessuale, della loro identità di genere o di una variazioni nelle caratteristiche sessuali, in coerenza con la normativa europea, nazionale e regionale vigente.
Si istituisce nell’ambito dell’Osservatorio regionale delle Politiche sociali, di cui all’articolo 14 della legge regionale 10 luglio 2006, n. 19, la sezione “Tavolo tecnico sulle pari opportunità, la parità di trattamento, la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni e delle violenze determinate dall’orientamento sessuale, dall’identità di genere o dalle variazioni nelle caratteristiche di sesso”. Le funzioni demandate al tavolo tecnico consistono nella raccolta, l’elaborazione e l’analisi dei dati forniti da tutti i soggetti operanti nel settore, al fine di sviluppare la conoscenza delle problematiche relative alle discriminazioni e alle violenze determinate dall’orientamento sessuale, dall’identità di genere o da una condizione intersessuale e integrare e armonizzare le varie metodologie di intervento adottate nel territorio.
Nell’attività di monitoraggio, il Tavolo tecnico si avvale della collaborazione di tutti i soggetti che sul territorio rappresentano punti di osservazione del fenomeno e in particolare delle Associazioni per la tutela dei diritti delle persone omosessuali, transessuali, transgender e interesex.
Si dispone che il CORECOM, quale organismo di garanzia, effettui la rilevazione sui contenuti della programmazione televisiva e radiofonica regionale e locale, nonché dei messaggi commerciali e pubblicitari, eventualmente discriminatori rispetto alla pari dignità riconosciuta ai diversi orientamenti sessuali, all’identità di genere o a una condizione intersessuale della persona. Inoltre, si chiede che il CORECOM garantisca adeguati spazi di informazione e di espressione in ordine alla trattazione delle tematiche di cui alla presente proposta di legge.
Infine, la Regione promuove forme di partenariato e di collaborazione con i soggetti che operano nell’ambito dell’informazione e della comunicazione per l’adozione di modelli comunicativi che utilizzino un linguaggio non discriminatorio, non offensivo e non stereotipato nei confronti delle persone omosessuali, transessuali, transgender e intersex.
Gli oneri finanziari quantificati nella legge ammontano a 240mila euro annui con riferimento al 2023. La stessa somma è assegnata per il 2024 e 2025. Soddisfatto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, che commenta: “Con la promulgazione di questa legge la Puglia si pone tra le Regioni progressiste che tutelano le differenze, che contrastano le discriminazioni e che si impegnano a costruire una società più consapevole e giusta. Abbiamo uno strumento normativo che afferma un principio indiscutibile, e cioè che le discriminazioni basate sulle caratteristiche di sesso, orientamento sessuale e identità di genere non possono trovare spazio nella nostra comunità. La legge regionale prevede l’adozione di una serie di interventi educativi, culturali, socio-assistenziali e di politiche per il lavoro che mirano a prevenire e contrastare queste forme di ingiustizia, ribadendo l’uguaglianza formale e sostanziale di tutti i cittadini”.
Stefania Losito