Sulle passerelle, fino a qualche mese fa, le mascherine chirurgiche erano una provocazione degli stilisti o di cantanti come Junior Cally, che la indossava a Sanremo. Adesso invece diventano un accessorio fashion, alla moda, come dimostrano le star Billie Eilish, Ariana Grande, The Weeknd e altri artisti dell’etichetta Universal, che hanno lanciato mascherine lavabili molto trendy, dopo aver indossato quelle delle maggiori maison mondiali, da Fendi a Gucci. “In Asia Orientale le mascherine sono sempre state utilizzate come segno di cortesia verso gli altri, in caso di raffreddore, o per difendersi dallo smog”, racconta la docente di Sociologia dei processi culturali e comunicativi dell’Università di Bari, Patrizia Calefato. “Sono così dentro la loro cultura che nelle collezioni di moda e negli streetstyles cinesi, giapponesi e sudcoreani, questo accessorio diventa un decoro per il volto”. Secondo la Calefato, però, in Europa e in America l’immagine della mascherina si collega ancora allo stereotipo del turista o dell’immigrato da guardare con fare ipocondriaco. Per la docente, se il Coronavirus avrà anche solo un merito, paradossalmente, sarà quello di aver insegnato anche agli occidentali quanto la salvaguardia della vita e della salute si lega spesso strettamente alle modalità di rivestire il corpo. “Non cambieremo noi, non saremo meno affettuosi – aggiunge Calefato – semplicemente impareremo a essere più cortesi: indosseremo una mascherina, a emergenza finita, quando avremo un raffreddore, per non contagiare gli altri”. E la mascherina diventerà simbolo, così, di bon ton e moda streetstyle.
Stefania Losito