E’ scontro tra la star Paul McCartney e il governo italiano sul decreto che prevede i voucher al posto dei rimborsi dei biglietti acquistati per i concerti. L’ex Beatle doveva esibirsi a Napoli e a Lucca: “E’ veramente scandaloso – ha scritto l’artista su Facebook – che coloro che hanno pagato un biglietto per uno show non possano riavere i loro soldi. Senza i fan non ci sarebbe musica dal vivo. Siamo fortemente in disaccordo con ciò che il governo italiano e Assomusica hanno fatto”. Gli ha risposto il ministro dei Beni e delle attività culturali e del Turismo, Dario Franceschini: “’E’ evidente che la ratio della
norma è che il voucher valga solo per un concerto dello stesso artista e che se questo non si terrà lo spettatore avrà diritto al rimborso. Il Parlamento credo potrà intervenire in
conversione per togliere ogni dubbio interpretativo sulla norma”.
Ma Paul McCartney sottolinea come questa soluzione di rimborso sia ingiusta: “A tutti i fan degli altri Paesi che avremmo visitato quest’estate è stato offerto il rimborso
completo. L’organizzatore italiano dei nostri spettacoli ed i legislatori italiani devono fare la cosa giusta in questo caso. Siamo tutti estremamente dispiaciuti del fatto che gli
spettacoli non possano avvenire ma questo è un vero insulto per i fan”.
Anche diverse associazioni dei consumatori hanno preannunciato che ricorreranno alle vie legali per far valere il principio del rimborso della spesa d’acquisto del biglietto.
Ma proprio gli organizzatori del concerto, D’Alessandro e Galli, difendono la soluzione del voucher: “Crediamo – hanno dichiarato – che il governo abbia identificato nel voucher lo strumento che garantisse il corretto bilanciamento tra la legittima delusione del fan che non potrà assistere ad un determinato concerto e l’esigenza vitale di
sostenere l’intera filiera dello spettacolo”.”Questa formula di rimborso – spiegano ancora gli organizzatori – è una misura straordinaria di cui lo staff di Paul McCartney era
perfettamente a conoscenza da prima della cancellazione e che, come è noto, è stata istituita dal governo Italiano per far fronte a una crisi senza precedenti che rischiava di dare un colpo fatale all’industria della musica dal vivo e ai circa 400.000 lavoratori che ne fanno parte e che rischiano di non poter lavorare per un anno”.
Il sistema dei voucher, esteso anche ad altri settori come le attività sportive (palestre, piscine), sta creando molti problemi perché appare come un prestito che il privato cittadino fa a un attività sospesa e che magari non riparte e che potrebbe non ripartire con la prospettiva che cambino anche le condizioni iniziali magari con aumenti di prezzo dei servizi. E’ come se lo Stato chiedesse ai cittadini si sostenere i settori in crisi non privandoli di liquidità.