Francesco Guccini compie 80 anni e racconta il suo compleanno così: “Io sono nato 4 giorni dopo l’entrata dell’Italia nella seconda guerra mondiale e oggi sono il primo Guccini in famiglia ad essere arrivato a compiere 80 anni. Ho ricevuto tante telefonate dai miei amici, ho avvertito davvero un grande affetto e non posso che esserne lusingato. Festeggiamenti? Nessuno in particolare. Staro’ nella mia Pavana, dove passero’ anche l’estate e andro’ a cena con mia moglie. D’altronde il momento che stiamo vivendo, questa assurda pandemia, non ci permette di fare diversamente”.
Queste le parole del cantautore in occasione del suo compleanno che si festeggia oggi, 14 giugno.
Un compleanno in famiglia, per lui, come avviene da qualche anno a questa parte, anche a causa dell’emergenza Covid-19.
Cantautore e scrittore di successo (è nella cinquina finalista del Premio Campiello con “Tralummescuro”), occasionalmente attore anche con Pieraccioni, Guccini è stato anche docente di lingua italiana presso la sede bolognese dell’università americana “Dickinson College”.
Sedici gli album che ha registrato in studio, a cui si aggiungono otto dischi dal vivo e quattro raccolte e con circa 500 concerti.
Ha pubblicato ventiquattro libri: “Incontro”, “Eskimo”, “Farewell”, “Il Vecchio e il Bambino”, “L’avvelenata”, “Autogrill”, Amerigo”, sono solo alcuni dei successi di Guccini che hanno coinvolto diverse generazioni: dai suoi coetanei, ai figli, fino ai nipoti, ciascuno alla ricerca di qualcosa di diverso.
“La Locomotiva”, “Cirano”, la stessa “Auschwitz” o “Dio e’ morto” hanno sempre solleticato chi cercava di etichettare la sua musica accostandola auna parte politica.
“La Locomotiva – come sottolinea lo stesso Guccini – non e’ una canzone politica, e’ una canzone che diventa politica. Nasce come un brano che ricorda la storia di Pietro Rigosi, un anarchico di fine ottocento. Una bella storia da raccontare che mi e’ capitata per caso tra le mani ma che non e’ mai stata presentata come una canzone politica. Ho sempre scritto canzoni esistenziali, mai politiche”.
Angela Tangorra