Bebe Vio e Federico Morlacchi portabandiera azzurri
Si sono aperti a Tokyo i XVI Giochi paralimpici. L’evento planetario partirà domani e si concluderà il 5 settembre: da assegnare 540 medaglie in 22 sport. La pandemia terrà ancora vuoti buona parte dei 68.000 posti dello Stadio Olimpico di Tokyo, ma le emozioni non mancano. Sono oltre 4.400 gli atleti di 163 squadre nazionali.
Titolo della cerimonia di apertura “We have the wings” (“Abbiamo le ali”), che allude alle ali che spingono gli atleti in gara al volo del sogno paralimpico. Conto alla rovescia e fuochi d’artificio: così si è dato il via allo spettacolare evento. In tribuna: l’imperatore giapponese Naruhito e il presidente del comitato paralimpico internazionale, il brasiliano Andrew Parsons.
La prima delegazione a fare il suo ingresso allo stadio Olimpico è stata quella degli atleti rifugiati. A tenere alta la bandiera c’era Mohammad Abbas Kharimi, paratleta del nuoto afghano nato a Kabul. Per l’Afghanistan, priva al momento dei suoi due atleti che ieri sono usciti da Kabul per andare in Australia, ha sfilato solo la bandiera nazionale, portata da un volontario.
La delegazione azzurra, capitanata dalla schermitrice Bebe Vio e dal nuotatore Federico Morlacchi, è composta da ben 115 atleti (delegazione più numerosa di sempre).
Michela Lopez
Foto da profilo Facebook Bebe Vio