Claudio Lasala, il 24enne accoltellato a morte a Barletta la notte tra venerdì e sabato, è stato ucciso con modalità professionali e spregiudicate. È quanto scritto dai magistrati nel decreto di fermo a carico dei presunti responsabili del delitto, il 20enne Michele Dibenedetto e il 18enne Ilyas Abid. La vittima, secondo gli inquirenti, avrebbe prima litigato con Dibenedetto per un cocktail negato e poi avrebbe ricevuto da Abid la coltellata mortale. Al momento del litigio si trovava nel bar per festeggiare il superamento dei primi test per entrare in guardia di finanza. “Non mi sono fatto nulla, sto bene”, avrebbe detto a un amico intervenuto per soccorrerlo poco prima del trasporto in ospedale, risultato poi vano. Il coltello con cui è stato colpito a morte Claudio, scrivono i magistrati, sarebbe stata riconsegnata all’interno del bar e poi pulita con amuchina da un dipendente del locale che ancora non sapeva si trattasse dell’arma di un delitto.
Intanto il governatore pugliese, Michele Emiliano, ha chiesto al prefetto della Bat, Maurizio Valiante, la convocazione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica. L’omicidio, ha spiegato in un post su Facebook, non è stato il frutto di una banale rissa, ma è il segno di un clima favorevole al proselitismo mafioso.
Domenica la città di Barletta si è mobilitata con una fiaccolata scandita dallo slogan “Claudio è figlio di tutti”, mentre il prefetto Valiante ha assicurato maggiori controlli nelle zone della cosiddetta “malamovida”, a partire dal centro storico. Un’emergenza, quella legata alla sicurezza, confermata anche da esercenti e gestori di locali e strutture ricettive della città. Giovedì è intanto prevista l’autopsia sul corpo di Claudio Lasala.
Vincenzo Murgolo