Basta con le repressioni nei confronti delle lotte studentesche. Lo chiedono gli studenti scesi in piazza in diverse città italiane. “Vogliamo risposte e prese di posizioni concrete su numerose questioni – dicono – prima tra tutte quella della repressione. I fatti degli ultimi mesi hanno evidenziato un inasprirsi delle dinamiche di repressione nei confronti della lotta studentesca. Dai blocchi dei cortei a novembre, alle sospensioni a seguito delle occupazioni di dicembre, fino alla
violenza delle piazze delle scorse settimane. Vogliamo che venga ritirata la direttiva della Lamorgese rispetto alla libertà dei comitati dell’ordine e la sicurezza, che le azioni di repressione istituzionali, come le sospensioni per le
occupazioni, siano combattute e codici identificativi per le forze dell’ordine”.
“Non possiamo più accettare che non si ripensi il rapporto scuola – lavoro: i Pcto (ex Alternanza Scuola – Lavoro) sono il
simbolo del ruolo passivo della scuola nei confronti del mercato: devono essere ritirati per riflettere su un altro modo
di dare concretezza e praticita’ alla dimensione teorica dell’istruzione. Un’altra questione impellente riguarda l’esame di Stato – dichiara l’Unione Degli Studenti – è inaccettabile che il ministero non si sia confrontato con la rappresentanza
studentesca prima di stilare le linee guida, ignorando le numerose difficoltà e carenze formative che la fase pandemica ha apportato al mondo dell’istruzione. Vogliamo la revoca della seconda prova e l’introduzione di una tesina multidisciplinare, che garantisca personalità e soggettività al processo valutativo”.
Dal 18 al 20 febbraio gli studenti hanno organizzato a Roma gli Stati Generali della scuola pubblica.
Stefania Losito
(immagine di repertorio)