Nessun riferimento, sulle etichette del vino, alla possibilità di ammalarsi di cancro. Ha fatto un passo indietro l’Europarlamento dopo gli emendamenti presentati da alcuni deputati, tra cui l’italiano Paolo De Castro, del Pd. Ma il dissenso è stato trasversale.
Il consumo in sé non è nocivo è stato specificato nelle modifiche approvate dall’Europarlamento. Insomma non è bere vino a costituire fattore di rischio per il cancro, ma come e quanto alcol si beve.
Infatti è stato introdotto solo l’invito a migliorare l’etichettatura delle bevande alcoliche con l’inclusione di informazioni su un consumo moderato e responsabile di alcol.
“È l’affermazione della ragione e del buonsenso sull’ideologia e sul fanatismo. È, semplicemente, la vittoria della storia e della tradizione della nostra cultura, è una nostra vittoria”. Sono le parole del senatore pugliese Dario Stefàno, presidente della commissione Politiche dell’Unione europea di Palazzo Madama.
Gianvito Magistà