Il sondaggio Ipsos racconta i sentimenti degli italiani negli ultimi giorni. I più preoccupati sono i giovani sotto i 30 anni. Donne e cittadini del Mezzogiorno temono le conseguenze della guerra sull’economia
A una settimana dall’attacco russo all’Ucraina, Ipsos ha analizzato come sono cambiati i sentimenti e le paure degli italiani. Nell’ambito del progetto “Osservatorio” è stato svolto un sondaggio che racconta che gli italiani hanno paura di un’eventuale guerra fredda (83%), di un danneggiamento delle centrali nucleari ucraine (81%) o per il rischio che qualche parte in gioco nel conflitto perda il controllo ed utilizzi armi chimiche
o atomiche (80%). È stato osservato che più della metà degli italiani intervistati (il 55%) ha paura di rappresaglie missilistiche russe contro l’Italia e un terzo di dover inviare a combattere soldati italiani. Solo il 19% è d’accordo sul contributo dell’Italia al rifornimento di armamenti alla ‘resistenza’ ucraina.
Il 94% degli italiani si dice molto o abbastanza preoccupato per il conflitto in corso; la percentuale media di chi avverte un maggior timore (50%), sale decisamente tra gli under 30 (62%) e il ceto medio-basso (58%). Tanta la preoccupazione per le ripercussioni che la guerra sta avendo sui prezzi e sull’economia italiana, sentimento espresso dal 95% degli intervistati. Tra i più preoccupati per l’economia ci sono il ceto popolare (66%), le donne (63%) e il Mezzogiorno (60%). Il timore più grande è che il conflitto possa produrre un aumento generalizzato dei prezzi (66%), accompagnato da una riduzione delle forniture di gas (56%), ad un aumento dei prezzi dei derivati del grano (pasta, farine, pani e prodotti panificati; 36%). Più di un italiano su tre ha timori che possa verificarsi una crescita dell’inflazione o che possano verificarsi perdite rilevanti per i tagli nelle esportazioni (36%).
Le famiglie italiane stanno cercando di risparmiare e di ridurre i consumi (37%, ma il 45% de giovani e il 44% del ceto popolare), temono perdite del potere di acquisto (31%) e di perdita di valore dei propri risparmi (28%), al punto che il 9% pensa di ritirarli dalla banca (addirittura il 17% nel ceto popolare).
Angela Tangorra