I BOMBARDAMENTI – Ennesima notte di bombardamenti in Ucraina, il centro commerciale Retroville di Kiev, a nord-ovest della Capitale, è stato colpito e il bilancio è di almeno 8 morti. Un potente colpo ha polverizzato i veicoli parcheggiati e ha lasciato un cratere largo diversi metri. Bombe anche sull’oblast di Sumy. Il governatore Dmytro Zhyvytsky, ha dichiarato che ammoniaca è fuoriuscita dall’impianto chimico Sumykhimprom a causa di un attacco aereo russo. Si stima che l’area colpita sia entro i 2,5 km dal sito, compresi i villaggi di Novoselytsya e Verkhnya Syrovatka. Non ci sarebbe alcuna minaccia invece per i residenti della città di Sumy. Ma la perdita è “sotto controllo con solo una persona ferita”. Lo afferma su Twitter il Centro per le comunicazioni strategiche del Ministero della cultura ucraina. Anche il governatore dell’oblast, su Telegram, conferma: “Alle 7.50 la perdita è stata eliminata”. “Attualmente sono in corso lavori regolari. Non vi è alcuna minaccia per la popolazione”, aggiunge il governatore. A Leopoli sirene antiaereo hanno suonato tutta la notte ma non si è verificato nessun attacco. Al contrario, almeno due missili ha colpito un’area di addestramento militare a Rivne, nella parte nord-occidentale dell’Ucraina, a circa 300 km a ovest di Kiev. Lo riportano i media internazionali, citando un video del governatore dell’oblast di Rivne, Vitaliy Koval. Non ci sono ancora informazioni su possibili vittime o danni.
Otto corridoi umanitari sono stati concordati per oggi in Ucraina, ma nessuno da Mariupol. Lo riporta il Guardian citando la vice prima ministra ucraina Iryna Vereshchuk, che ha spiegato come continuino a fallire gli sforzi per raggiungere Mariupol con scorte umanitarie.
Due navi russe hanno aperto il fuoco “in modo indiscriminato” davanti al porto di Odessa. Lo ha riferito su Telegram il
portavoce del quartier generale operativo dell’amministrazione militare regionale, Serhiy Bratchuk, come riferisce Ukrinform, l’agenzia di stampa nazionale ucraina. L’artiglieria delle forze armate ucraine avrebbe aperto il fuoco in risposta e avrebbe allontanato le navi dalla riva.
Nuovo coprifuoco di 35 ore a Kiev dalle 20:00 (ora locale) e fino alle 7:00 di mercoledi’ 23 marzo, spiega il sindaco della
capitale ucraina Vitali Klitschko su Telegram. “Chiedo a tutti di rimanere a casa o nei rifugi”, scrive il sindaco. Potrà
circolare in città solo chi dispone di permessi speciali.
Il grido disperato dei cittadini di Mariupol arriva dai social forte e chiaro. “Sono sicura che morirò presto. E’ questione di giorni. In questa città tutti aspettano costantemente la morte. Vorrei solo che non fosse così spaventosa”. E’ la testimonianza su Facebook di una cittadina di Mariupol, Nadezda Sukhorukova, rilanciata su Twitter dalla giornalista ucraina del Kiev Indipendent, Anastasiia Lapatina.
I NEGOZIATI – Dal Cremlino arriva il no a un incontro Putin-Zelensky, per ora. Intanto oggi riprendono online i negoziati tra Russia e Ucraina. La Svizzera è pronta a ospitare i colloqui tra Ucraina e Russia, secondo quanto riporta il Kyiv Independent. Il presidente Ignazio Cassis ha detto che spera che “le pistole tacciano presto” e che la Svizzera è pronta a mediare o a ospitare negoziati. Cassis visiterà oggi il confine tra Polonia e Ucraina. Due giorni fa il presidente svizzero si era rivolto al suo omologo ucraino dicendo di essere “impressionato” dalla “forza di volontà” di questo suo “amico”. “Vediamo che l’Ucraina difende i valori fondamentali del mondo libero, valori che condividiamo anche noi. Siamo solidali secondo la nostra tradizione umanitaria”, ha scritto Cassis sul suo account Twitter.
“Se falliamo, è terza guerra mondiale”, dice Zelensky. “Mosca vuole la soluzione finale: punta a distruggere il nostro popolo”, ha detto ieri il presidente ucraino alla Knesset provocando una bufera in Israele per il paragone con la Shoah.
“Personalmente credo che la Shoah non debba essere comparata a nulla”, ha replicato il premier Naftali Bennett. il primo ministro israeliano ha tuttavia ricordato che “il Paese e il popolo ucraino sono in mezzo ad una grave guerra. Molte centinaia di morti, milioni di rifugiati. Non posso immaginare cosa si provi ad essere al suo posto”. Bennett ha anche detto che nella mediazione di Israele tra Russia e Ucraina ci sono stati progressi ma le distanze sono “molto ampie”.
Oggi telefonata tra Biden, Draghi, Macron, Scholz e Johnson. Il presidente Usa si recherà in Polonia questo venerdì.
Oggi a Bruxelles riunione del Consiglio Affari esteri Ue, con Di Maio. “I ministri degli Esteri dell’Unione Europea discuteranno delle sanzioni al settore energetico russo”, ha fatto sapere l’alto rappresentante per la politica estera Ue, Josep Borrell. Alcuni Paesi come Lituania e Irlanda si sono già detti favorevoli. La replica del Cremlino: “La decisione di imporre l’embargo sulle forniture di petrolio russo peggiorerà l’equilibrio energetico in Europa colpendo tutti”.
L’appello della ministra degli Esteri tedesca, Annalena Baerbock, arrivando al Consiglio Esteri a Bruxelles. “Sono qui oggi per rivolgere un appello urgente a tutti i miei amici europei, ma anche alla comunità mondiale e ai nostri partner transatlantici – dice – abbiamo bisogno di solidarietà comune per gli ucraini, non abbiamo solo bisogno di corridoi locali, ma di un ponte aereo solidale” per i rifugiati. “Ogni Paese d’Europa dovrà accoglierne centinaia di migliaia di
rifugiati” e lo stesso dovrà essere fatto “dall’altra parte dell’Atlantico, insieme”, ha evidenziato. Baerbock fa sapere che “l’Unione europea aumenterà il suo aiuto finanziario all’Ucraina per l’acquisto di armi a un miliardo di euro”. “Oggi – ha spiagato a margine del consiglio – stiamo decidendo politicamente di fornire ulteriore sostegno finanziario militare” a Kiev “per aumentare ad un miliardo di euro le sue capacità finanziarie per l’approvvigionamento di mezzi militari”, ha chiarito la ministra tedesca, aggiungendo che la decisione vuole essere “in piena solidarietà con l’Ucraina” e per “proteggere la popolazione civile”.
Intanto la presidente della Banca centrale europea, Christine Lagarde, parlando a una conferenza dell’Institut Montaigne di Parigi, annuncia che “la guerra in Ucraina avrà conseguenze per la crescita, la geografia rende l’Europa più esposta alla guerra rispetto agli Stati Uniti”.
E Zelensky rilancia chiedendo all’Europa di fermare tutti gli scambi commerciali con la Russia.
Stefania Losito