Un processo rigoroso di valutazione dell’offerta da 43 miliardi per acquistare Twitter. E’ quello che ha chiarito l’amministratore delegato Parag Agrawal in replica all’offerta arrivata dal multimiliardario Elon Musk, che a sua volta rilancia con un sondaggio proprio sul social: “Privatizzare Twitter dovrebbe essere una decisione degli azionisti non del consiglio di amministrazione. Sì o no?”. postando il box per rispondere al sondaggio. A solo pochi minuti dal tweet i “si'” alla domanda del patron di Tesla erano in vantaggio con l’85% su un totale di oltre 190.000 voti. A distanza di dieci ore, il risultato non cambia di molto, l’83% resta favorevole e sono oltre due milioni e mezzo i votanti. Il consiglio di amministrazione di Twitter avrebbe una enorme responsabilità nel caso in cui infrangesse i doveri fiduciari agendo contro gli interessi degli azionisti, spiega Musk, rispondendo a chi gli chiedeva un commento su una possibile ‘poison pill'(una tecnica di difesa da un’offerta pubblica di acquisto ostile, generalmente lanciata dal management di una società al fine di scoraggiare il possibile acquirente dal completare l’operazione, ndr) per fermare la sua scalata.
Musk ha spiegato come intenderebbe operare, chiarendo che vorrebbe sollevare il velo sull’algoritmo della piattaforma, permettendo anche alle persone di suggerire modifiche.
Tuttavia, il lancio da 43 miliardi di dollari solleva diversi dubbi sia sulla resistenza del consiglio d’amministrazione ma anche sulla mancanza di informazioni su come Musk avrebbe effettivamente finanziato l’offerta d’acquisto all cash. Il principe saudita Alwaleed bin Talal si è già espresso contro la proposta, dicendo che è troppo bassa, provocando la risposta di Musk che mette in discussione le “opinioni dell’Arabia Saudita sulla libertà di parola dei giornalisti”.
“Sono spaventato dall’impatto sulla societa’ e la politica se Elon Musk acquisisce Twitter”, ha twittato Max Boot,
editorialista del Washington Post.
“Questa è la migliore notizia per la libertà di parola da anni!” ha twittato Nigel Farage, politico populista britannico che ha contribuito a guidare la campagna per la Brexit. Anche i conservatori americani vicini a Ted Cruz hanno espresso il loro sostegno per una minore moderazione. “Se la sinistra pensa di essere di destra, perché è così terrorizzata dalla libertà di parola?”, ha twittato in risposta alle critiche di Boot.
Stefania Losito