Prime prove d’estate nel Salento, dove le località balneari sono state prese d’assalto, complici le temperature piacevoli. A Porto Cesareo alcuni stabilimenti hanno messo in spiaggia lettini e ombrelloni, anche se la stagione ripartirà ufficialmente in Puglia il primo maggio. E’ di quattro euro il prezzo di un lettino ad aprile. Una cifra destinata a lievitare progressivamente, con rialzi del 10% rispetto alla passata stagione, come già annunciano i balneari salentini costretti ad adeguare i listini di cabine, lettini, sdraio e ombrelloni agli aumenti legati al caro carburante, gas ed energia. Presa d’assalto anche San Cataldo, la marina dei leccesi. “Oggi nel nostro lido abbiamo affittato i lettini a tre euro ma già dall’1 maggio il prezzo salirà. Non possiamo fare diversamente – dice Mauro Della Valle, presidente Fid-Confimprese demaniali – costretti a rivedere le tariffe perché è aumentato tutto, e il rischio è che molte imprese gettino la spugna. Se le imprese balneari italiane passeranno nelle mani delle multinazionali, allora diventerà davvero un lusso andare in spiaggia”. Il riferimento è alla direttiva Bolkestein del 2006 che punta alla liberalizzazione delle concessioni, ma che aveva prorogato i termini fino al 2033. L’obiettivo della normativa europea è favorire la libera circolazione dei servizi e l’abbattimento delle barriere tra i vari Paesi. Il Consiglio di Stato ha annullato la proroga delle concessioni demaniali fino al 2033 ai gestori attuali dei lidi, e imposto le gare entro due anni. Gli imprenditori balneari temono, dunque, che a ottenere le nuove concessioni delle spiagge in Italia più facilmente siano le multinazionali estere.
Stefania Losito