Via alla somministrazione della quarta dose di vaccino anticovid per gli ultrasessantenni. L’ha deciso il ministero della Salute con una circolare inviata alle Regioni, dopo la raccomandazione degli enti sanitari europei, come l’Ecdc e l’Ema, per un secondo richiamo per quella fascia d’età. “Quindi iniziamo immediatamente con la somministrazione”, chiarisce con un invito velato (ma neanche troppo) il ministro Roberto Speranza. “Non c’è tempo da perdere”, incalza la commissaria Ue alla Salute, Stella Kyriakides. E intanto si riorganizzano gli hub e i centri vaccinali, chiusi già da qualche mese.
E, proprio in Europa, le autorità sanitarie stanno esaminando due vaccini aggiornati contro la variante Omicron per un possibile via libera a settembre. “I nuovi antidoti sono stati disegnati per dare una protezione dalle forme gravi di malattia, ma costituiranno una barriera un po’ più efficace anche rispetto alla malattia lieve”, osserva Marco Cavaleri, responsabile Vaccini e Prodotti terapeutici Covid-19 dell’Ema, che sottolinea però come gli attuali vaccini “funzionano ancora abbastanza bene contro le forme gravi di malattia, tanto che sia l’Fda americana che l’Oms invitano ad utilizzarli”.
In Italia, per ora, resta alto il numero dei decessi per il Covid-19: sono 127, e oltre 37mila i nuovi positivi nelle ultime ventiquattro ore.
La circolare sulla quarta dose prevede “l’estensione della platea vaccinale destinataria della seconda dose di richiamo nell’ambito della campagna di vaccinazione anti-SARS-CoV-2/COVID19”. L’aggiornamento sarà applicabile a partire dal giorno successivo alla pubblicazione in “Gazzetta Ufficiale della determina Aifa che inserisce le indicazioni nell’elenco di cui alla legge 648/96”. L’ok dell’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) è stata presa “tenuto conto sia dell’attuale condizione di aumentata circolazione virale con ripresa della curva epidemica, associata ad aumento dell’occupazione di posti letto nelle aree mediche e, in minor misura, nelle terapie intensiva, sia delle evidenze disponibili sull’efficacia della seconda dose di richiamo nel prevenire forme gravi di Covid-19”.
Stefania Losito