“Non spetta a noi in questo momento stabilire se ci sono elementi per recuperare la rottura del patto di fiducia di cui ha parlato Draghi. Deciderà lui, noi non vogliamo tirarlo per la giacchetta ma non potremo condividere nessuna responsabilità di governo se non ci sarà indicazione concreta sulla prospettiva di risoluzione delle questioni poste da M5S e indicazione concreta sulla prospettiva di risoluzione delle questioni”. Lo dice il leader del M5s Giuseppe Conte in un video sulla sua pagina Facebook.
Arrivano le prime parole di Conte dopo il consiglio nazionale del Movimento che si è tenuto oggi. Durante la riunione, durata 5 ore, si è riproposta la spaccatura fra l’ala considerata più dura, che ora spinge per uscire dall’esecutivo, e quella dei cosiddetti ‘governisti’, che considerano questa scelta non opportuna e propongono di prepararsi a votare la fiducia all’esecutivo se il premier Mario Draghi accettasse settimana prossima di sottoporsi a una verifica in Parlamento. Secondo quanto filtrato al termine della riunione, rispetto a ieri circola più ottimismo fra i parlamentari del Movimento che vogliono scongiurare la crisi di governo. Il sostegno all’esecutivo, però, dovrebbe essere appunto condizionato a una risposta chiara sulle istanze sollevate dal Movimento.
Conte ha proseguito: “Il Movimento 5 stelle, con coerenza e linearità non ha votato il decreto Aiuti che conteneva la norma sul termovalorizzatore a Roma. Draghi ne ha tratto le conseguenze che ha ritenuto. Confidavamo potesse optare per un percorso diverso rispetto alla scelta di dimettersi. Il non voto del Movimento al Senato non era il significato di un voto contrario alla fiducia, ma è stata una reazione “a una totale chiusura verso le richieste del Movimento 5 stelle che ha rasentato l’umiliazione politica”.
Infine il leader 5 Stelle parla di un nuovo confronto: “Abbiamo invitato Draghi a confrontarsi sulle priorità che esprimono il nostro disagio politico e i modi per superare emergenza economico sociale. La risposta non è ancora pervenuta, c’è stata qualche generica apertura su alcune delle urgenze segnalate ma nessuna indicazione concreta”.
In giornata sono arrivati i commenti degli altri leader politici. Fiducioso il segretario del Pd Enrico Letta ha affermato: “Ci sono le condizioni perché Draghi vada avanti’ e lancia un appello al M5s: ‘Resti in partita mercoledì”. Immediata la chiusura della Lega al Pd: ‘Ci risparmi gli appelli, non sono credibili’. Fratelli d’Italia preme invece sugli alleati: ‘Voto subito, patto anti-inciucio’. Secondo il ministro Orlando ‘ogni ipotesi senza M5s non è percorribile’. Intanto 110 sindaci d’Italia chiedono con una lettera a Draghi di andare avanti perché “serve stabilità al Paese”.
Michela Lopez