Tanto tuonò che piovve. Gli esponenti del centrodestra di governo Antonio Tajani, Matteo Salvini, Maurizio Lupi e Lorenzo Cesa stanno incontrando il premier Draghi, come avevano chiesto più volte, soprattutto dopo aver polemizzato per l’incontro del presidente con il segretario dem Letta. Si tratta di un confronto che servirà a fare il punto nello schieramento dopo la riunione che si è svolta a Villa Grande con Silvio Berlusconi, durata sei ore.
In una nota Mariastella Gelmini (Forza Italia), ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, precisa che “il presidente Draghi deve andare avanti e il centrodestra non può ignorare la voce dei ceti produttivi, imprese, sindaci e governatori. Prima vengono gli interessi del Paese. E di Forza Italia ha parlato Alessandro Di Battista che, oltre ad aver chiarito che “entrare nel governo Draghi è stato un suicidio”, rimprovera al Movimento Cinque Stelle di non essersi resi conto che “sareste diventati alleati di Berlusconi, Renzi e Salvini?”. “Ma vi rendete conto che avrete i ministri di Forza Italia di fianco? Che le due persone Renzi e Salvini che hanno fatto cadere i governi precedenti saranno di nuovo vostri alleati di governo?”, ha tuonato.
Dall’estero, intanto, arriva la telefonata del presidente ucraino Volodymyr Zelensky al premier Draghi che ha ribadito “pieno sostegno e solidarietà del governo italiano a Kiev”. Zelensky lo ringrazia su Twitter: £Apprezzo moltissimo il completo sostegno e la solidarietà del popolo italiano. Ho inoltre sottolineato il significativo contributo personale del primo ministro per la concessione all’Ucraina dello status di Paese candidato all’adesione Ue».
Domani alle 9.30 è previsto il discorso di Draghi al Senato. La prima chiama è attesa per le 16:30. Giovedì alle 13.45 alla Camera il voto di fiducia.
Stefania Losito