È stata aperta questa mattina, nella sala della Protomoteca in Campidoglio, la camera ardente di Piero Angela, scomparso lo scorso 13 agosto, all’età di 93 anni. Ad accogliere il feretro del giornalista, conduttore e divulgatore scientifico, accanto alla famiglia, c’era il sindaco di Roma Roberto Gualtieri. Fuori, oltre a tanti amici e colleghi si è formata una folla di persone di tutte le età che, sfidando il caldo, sono giunte in Campidoglio per porgere l’ultimo saluto.
“Ho avuto la sensazione di avere Leonardo da Vinci in casa, che dava la risposta giusta sempre con una capacità di sintesi e analisi in modo pacato – ha detto il figlio Alberto nell’ultimo saluto al padre- Lui amava ripetere un aforisma di Leonardo da Vinci: ‘Siccome una giornata ben spesa dà lieto dormire così una vita ben usata dà lieto morire'”.
Poi ha proseguito commosso: “Ci ha insegnato tante cose, con libri e trasmissioni, ma anche con l’esempio: negli ultimi giorni mi ha insegnato a non aver paura della morte. La sua serenità mi ha davvero colpito. Se ne è andato soddisfatto, come quando ci si alza dopo una cena con gli amici”. Poi ha concluso: “Sembrava riservato ma dentro aveva un fuoco. Continuerà a vivere attraverso libri, trasmissioni e dischi e in tutti quei ragazzi che con sacrificio cercano l’eccellenza, nei ricercatori, nelle persone che cercano di unire, che cercano la bellezza della natura e di assaporare la vita. La sua è un’eredità non fisica ma di atteggiamento nella vita. Ci ha detto di fare la nostra parte, e anche io ora cercherò di fare la mia”.
Tanti i colleghi emozionati, come Renzo Arbore che ha affermato: “Abbiamo suonato tante volte insieme, era una persona unica. Una conversazione sempre brillante e istruttiva, un grande signore. Ho un ricordo bellissimo”.
“Un uomo immenso, un gigante che ha fatto per la cultura più di tantissimi altri”, il commento del ministro Dario Franceschini.
Michela Lopez