Bruxelles sarebbe pronta a sospendere l’accordo sui visti a tutti i cittadini russi. Domani l’incontro dei ministri degli Esteri dell’Unione europea. Ma il rappresentante per la politica estera Ue, Josep Borrell, in un’intervista rilasciata ieri all’emittente tv austriaca Orf, frena: “E’ improbabile che i ministri degli Esteri dell’Unione europea appoggino all’unanimità il divieto di rilascio dei visti turistici russi quando si riuniranno per discutere la questione questa settimana”.
Borrell ha ribadito di essere contrario al divieto di rilascio dei visti turistici per tutti i russi, ma di essere favorevole a un processo più selettivo. La settimana scorsa aveva già detto che “vietare l’ingresso a tutti i russi non è una buona idea”.
Ed effettivamente l’Ungheria del premier Orban è nettamente contraria. La Germania ha una posizione più cauta. Il cancelliere Olaf Scholz finora si è detto contrario a negare i lasciapassare ai tutti russi, affermando che in questo modo si punirebbe un popolo per una guerra decisa soltanto dal suo leader.
Il piano era stato anticipato dal Financial Times, e prevede la sospensione dell’accordo sui visti con Mosca, da discutere al consiglio dei ministri degli esteri domani, a Praga, a cui parteciperà anche il ministro ucraino Kuleba. L’obiettivo è duplice: da un lato, limitare il numero di ingressi ai cittadini russi, e dall’altro venire incontro alla richieste dei Paesi del nord-est, che spingono per un bando totale.
Già la Repubblica Ceca e la Polonia avevano bloccato l’emissione di visti poco dopo l’invasione dell’Ucraina, mentre l’Estonia ha deciso di vietare l’ingresso ai russi con visti Schengen rilasciati da Tallinn.
Adesso invece l’Ue si appresta a fare un primo passo comune contro Mosca fornendo il sostegno politico alla sospensione dell’accordo bilaterale sui visti.
Parte dell’accordo sui visti sottoscritto nel 2007 da Ue e Russia era stato sospeso alla fine di febbraio e riguardava solo
i funzionari del governo e gli uomini d’affari. Ora una sospensione piu’ ampia riguarderebbe il trattamento preferenziale per tutti i russi quando richiedono i pass europei: a loro verrebbero richiesti più documenti rendendo i visti più costosi e allungando i tempi di attesa. Di fatto, scoraggiando i loro spostamenti nell’area Schengen.
Stefania Losito