La premier Giorgia Meloni ha dato il via libera ad una cabina di regia, come richiesto dalle forze di maggioranza, per sciogliere i nodi che riguardano la manovra economica. Lo hanno riferito diversi partecipanti alla riunione a Palazzo Chigi. Oggi la scadenza per gli emendamenti, ben oltre i 400 concordati. Dovrebbero essere circa 500, a cui si aggiungera’ una quota dell’opposizione. Forza Italia ne dovrebbe presentare circa 100; 140 della Lega; piu’ o meno 180 di Fratelli d’Italia e circa 15-20 il gruppo di Noi Moderati.
Successivamente pero’ i gruppi parlamentari individueranno le proposte di modifica cossiddette “segnalate”, dunque quelle considerate prioritarie. Gli emendamenti della maggioranza si ridurrebbero a quel punto a “40 per FI; circa 80 per Fratelli d’Italia; 50 per la Lega ed una decina dei moderati”: sono in tutto 180 quelli che avrebbero la precedenza.
Nel mirino la norma sul Pos, il tetto al contante, le pensioni e la flat tax. Meloni in mattinata ha incontrato i capigruppo di maggioranza, poi i sindacati. “Bisogna fare velocemente e senza perdere tempo”, avrebbe detto Giorgia Meloni nel corso dell’incontro con i capigruppo.
Una delle ipotesi sul tavolo della maggioranza è una minor indicizzazione delle pensioni piu’ alte per portare qualche ulteriore ritocco alle pensioni minime per gli over 75. “Uno dei temi su cui stiamo ragionando e’ quello delle pensioni minime”, ha sottolineato il capogruppo della Lega alla Camera Molinari. “Sulle pensioni Forza Italia e’ soddisfatta per l’accoglimento delle proposte fatte. Sulle pensioni minime abbiamo bisogno ancora di qualche giorno per trovare delle migliorie, ma soprattuto anche per la decontribuzione delle nuove assunzioni dei giovani under 35 che probabilmente sara’ spostata da 6mila a 8mila”, ha osservato il capogruppo di FI al Senato Ronzulli.
Intanto è terminato l’incontro tra Meloni ed i sindacati. Presenti i segretari generali Maurizio Landini (Cgil), Luigi Sbarra (Cisl), Pierpaolo Bombardieri (Uil) e Paolo Capone (Ugl). Per il governo partecipano i ministri Giancarlo Giorgetti (Economia), Marina Calderone (Lavoro), Adolfo Urso (Imprese e Made in Italy) e Paolo Zangrillo (Pa) ed i sottosegretari alla presidenza del Consiglio, Giovanbattista Fazzolari e Alfredo Mantovano.
Lasciando Palazzo Chigi il leader della Uil, Pierpaolo Bombardieri, ha chiarito: “Abbiamo ribadito le nostre critiche ed il nostro giudizio negativo sulla manovra, critiche e giudizio negativo che ci stanno portando in questi giorni in piazza”, a partire dal fatto che “non c’e’ risposta all’emergenza dei salari e delle pensioni”, spiega. “La premier ha detto che condivide alcune riflessioni, in particolare sui voucher e opzione donne. Sulla questione fiscale non le condivide. E’ stata data disponibilita’ ad aprire una serie di tavoli e di confronti ma con i i tavoli non si pagano le bollette e non si mangia”.
Il segretario della Cgil Landini non fa passi indietro sulle proteste. “Abbiamo confermato il giudizio negativo sulla manovra, in particolare sui redditi. Abbiamo posto il tema della precarieta’ e il problema sul fisco e l’evasione. La logica della flat tax e’ sbagliata. Le risposte del governo hanno confermato profonde distanze sul fisco e sulla precarieta’”. Cosi’ il segretario generale al termine dell’incontro a Palazzo Chigi. “E’ necessario proseguire la mobilitazione e richiedere modifiche profonde ad una manovra che rischia di impoverire ulteriormente le persone”, ha detto ricordando che dal 12 al 16 dicembre sono già proclamati diversi scioperi regionali.
Più speranzoso e aperto al dialogo il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra. “Il governo ci ha assicurato la
disponibilita’ a programmare incontri con il sindacato: il 12 gennaio ci sara’ un tavolo al ministero del Lavoro per discutere di salute e sicurezza, il 19 gennaio partira’ il confronto politico per discutere di come cambiamo il sistema della previdenza e delle pensioni”, ha detto all’uscita da Palazzo Chigi.
Opzione donna, cuneo fiscale, indicizzazione delle pensioni piu’ alte, congedo da estendere anche ai papa’: sono i punti che possono essere modificati nella legge di bilancio elencati dal premier Giorgia Meloni sia nel vertice di maggioranza che nell’incontro con i sindacati.
Nel corso dell’incontro da parte dei sindacati sono state avanzate molte proposte “sensate” ma “spetta al governo la responsabilita’ di fare delle scelte e se mettessimo in fila tutte le richieste non ci sarebbero le risorse per fare tutto” . Lo ha detto, secondo quanto si apprende, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel corso dell’incontro con i sindacati a Palazzo Chigi sulla manovra. La premier ha pero’ assicurato che si tentera’ “di fare qualcosa di piu’ adesso, se non sara’ possibile lavoreremo in Cdm per farlo in tempi piu’ brevi possibili”.
Stefania Losito