Ieri in Germania l’incontro tra Usa e alleati per coordinare gli aiuti all’Ucraina. Berlino promette altre armi ma frena sui
Leopard. “L’Italia sta contribuendo in molti modi al supporto” a Kiev, afferma Stoltenberg. Ancora propaganda di Mosca contro Roma: è stato distrutto sul campo un corazzato italiano, afferma l’ambasciata russa. Intanto il ministro della Difesa Guido Crosetto assicura che “l’Italia manderà ulteriori aiuti quando sarà approvato il sesto decreto, ne ha già fatti cinque”. E aggiunge: “Diciamo che sia l’Ucraina che gli altri Paesi sono soddisfatti dell’aiuto che l’Italia ha fornito e continuera’ a fornire. I contenuti, come si sa, sono stati secretati”.
Sulla possibilita’ che alla fine la Germania invii i carri armati Leopard 2 all’Ucraina, afferma quindi Crosetto, “si sta discutendo, si trovera’ una soluzione”.
A tal proposito, il ministro della Difesa ucraino, Oleksii Reznikov, ha reso noto che le truppe ucraine cominceranno ad addestrarsi per utilizzare i carri armati Leopard 2; e questo nonostante ieri a Ramstein, nella base americana in Germania, la Lega di Paesi alleati non abbia deciso nulla sull’opportunità di fornire a Kiev i carri armati di fabbricazione tedesca.
Reznikov ha detto all’emittente statunitense in lingua ucraina “Voice of America” che le truppe ucraine si addestreranno sui carri armati in Polonia e ha descritto lo sviluppo come una svolta. “Spero -ha aggiunto- che la Germania, con calma, dopo aver condotto le proprie consultazioni interne, giunga a una decisione sull’eventuale trasferimento di carri armati. Sono ottimista su questo”.
L’incontro alla base di Ramstein in Germania ha portato a un accordo per la fornitura di piu’ veicoli corazzati, sistemi di difesa aerea e munizioni. Ma il Leopard 2 e’ visto come un potenziale punto di svolta per l’Ucraina, poiche’ e’ facile da mantenere e progettato specificamente per competere con i carri armati russi T-90, che vengono utilizzati nell’invasione.
In base alle leggi tedesche sulle esportazioni, altri Paesi che vogliono fornire Leopard, come la Polonia e la Finlandia,
non possono farlo finche’ Berlino non da’ il via libera.
Stefania Losito