“La spinta per affrontare le fragilità? Dalla mia bambina”, dice il frontman della band che torna a Sanremo dopo dieci anni
I Modà saranno in gara al festival di Sanremo dopo dieci anni dalla loro ultima partecipazione. Ora la band di Kekko Silvestre torna all’Ariston per la quarta volta, con il brano “Lasciami” e per festeggiare 20 anni di carriera.
“Non siamo mai scesi al compromesso di stare al passo con i tempi, con quello che richiede il mercato – racconta Kekko -. Ci sarà gente che quando ci ritroverà nella nostra veste pop-rock, sara’ felice. È vero che ci sono le nuove generazioni, ma c’è spazio anche per noi”.
In questa occasione Silvestre ha deciso di mettersi a nudo e racontare la depressione di cui soffre. Dice Kekko: “All’inizio mi vergognavo a parlarne, mi sentivo ipocrita. Avevo tutto, perchè essere depresso? Poi ho capito che è una malattia che non guarda in faccia nessuno e che parlarne mi avrebbe aiutato. Tornare all’Ariston con un brano d’amore sarebbe stato facile, ma una canzone più vera di questa non avrei saputo scriverla”.
Da chi è arrivato l’aiuto ad affrontare le fragilità? “La spinta me l’ha data soprattutto la mia bambina. Non volevo essere l’esempio di uno che si lascia andare”.
Dopo venti anni di carriera e a dieci anni da “Gioia” le considerazioni sul tempo che passa sono d’obbligo: “Ogni anno che passa e che invecchi fai un bilancio della tua vita, per forza di cose. I miei sono tutti positivi. In passato abbiamo raggiunto apici che non vivremo più ma abbiamo sempre lavorato a livelli importanti. Un po’ di nostalgia c’è, ma facciamo ancora dischi, tour nei palazzetti, abbiamo il nostro zoccolo duro che non ci abbandona. L’importante e’ sempre rimettersi in gioco”, racconta Kekko.
Nella serata dei duetti i Modi canteranno con Le Vibrazioni “Vieni da me”. “Con loro ci dividono la responsabilità di portare avanti il ruolo delle band in Italia. Ora ci sono anche i Maneskin. Rappresentiamo la musica suonata”. Dal 27 marzo saranno in tour nei teatri accompagnati per la prima volta da un’orchestra.
Angela Tangorra