E’ durata pochi minuti questa mattina l’udienza del processo a carico del leader di FI, Silvio Berlusconi, imputato a Bari con l’accusa di induzione a mentire per aver pagato le bugie dette dall’imprenditore barese Gianpaolo Tarantini ai pubblici ministeri che indagavano sulle escort portate tra il 2008 e il 2009 nelle residenze dell’allora presidente del Consiglio. La Procura aveva citato come testimone Valter Lavitola, ex direttore dell’Avanti, che non si è presentato e ha fatto sapere che nella prossima udienza si avvarrà della facoltà di non rispondere. Secondo l’accusa, Lavitola sarebbe stato il tramite dell’ex premier con Tarantini. L’ex direttore, nella prossima udienza fissata al 10 marzo, sarà teste
accompagnato. Il giudice ha disposto nei suoi confronti una sanzione di 300 euro per mancata comparizione. Il pm ha quindi nuovamente citato Lavitola come teste. Il 31 marzo è invece previsto l’esame dell’imputato Berlusconi difeso dai legali Roberto Eustachio Sisto e Federico Cecconi.
La presidenza del Consiglio dei ministri resta parte civile nel processo, non revocando la propria costituzione come nel processo ‘Ruby ter’ che si è concluso a Milano – nelle scorse ore – con l’assoluzione, fra gli altri, dell’ex premier “perché il fatto non sussiste”.
In questo processo “Escort”, la posizione di Lavitola come imputato fu stralciata nel corso dell’udienza preliminare per incompetenza territoriale, e il procedimento a suo carico è stato trasferito a Napoli.
Stefania Losito