Il battaglione Azov è nella storia. L’ala dell’esercito ucraino ha denunciato l’utilizzo di armi chimiche, bombe al fosforo, da parte dei russi. Gli ordigni sarebbero stati sganciati su Mariupol e Zaporizhzhia e avrebbero colpito edifici residenziali. L’indiscrezione è diventata ufficiale con le conferme del vice sindaco di Mariupol, città ormai fantasma, in cui sono state uccise 21mila persone.
L’UE annuncia una reazione ancor più veemente se sarà confermato l’utilizzo di armi chimiche da parte di Mosca. Mentre Londra non esclude alcuno scenario ed esce allo scoperto con un laconico e minaccioso: “Interverremo”.
Intanto, Vladimir Putin ha parlato alla Russia, con gli occhi del mondo contro. Ha definito fake news le notizie sui massacri di Bucha. Archiviato il processo di pace attraverso i negoziati: “E’ tutta colpa di Kiev”. Mentre Zelensky crede sia efficace lo stop all’importazione di gas, unica strada per fermare l’avanzata dei nemici.
Michele Paldera