Nonostante i desideri e i buoni propositi, il 2023 si apre all’insegna dei rincari nel comparto dei trasporti. Lo denuncia Assoutenti, che ricorda come a partire da ieri gli italiani siano chiamati a fare i conti con gli aumenti dei listini di benzina e gasolio causati dall’addio al taglio delle accise, con gli incrementi dei pedaggi autostradali e, in molte città, anche con i rincari dei biglietti dei bus cittadini.
Assoutenti stima un aggravio di spesa in media pari a +366 euro annui a famiglia come effetto dell’eliminazione del taglio alle accise che gravano sui carburanti, che avevano portato ad una riduzione dei prezzi, onsiderando anche l’Iva, di 30,5 centesimi di euro, poi ridotto a 18,3 centesimi.
C’e’ poi la questione pedaggi autostradali, che come noto, sulla rete Aspi sono aumentati del 2% dal 1° gennaio, con un ulteriore rincaro dell’1,34% a partire da luglio 2023. In base alle elaborazioni di Assoutenti, da Napoli a Milano si spendevano lo scorso anno 58,6 euro: ora ne servono 59,7 euro (60,5 euro a luglio, +1,9 euro). Per la tratta Bologna-Taranto la spesa sale da 55,1 euro a 56,1 euro del 2023 (56,9 euro da luglio, +1,8 euro), per andare da Roma (sud) a Milano (ovest), il pedaggio sale dai 46,5 euro del 2022 agli attuali 47,3 euro, per poi raggiungere 48 euro a luglio, con un aumento di 1,5 euro. E sono soltanto esempi.
Stefania Losito