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Bari, facevano prostituire una studentessa di 20 anni. In manette il fidanzato e altri quattro. Sigilli a un B&b a luci rosse

Faceva prostituire la fidanzata, una studentessa barese di 20 anni, per comprare la droga. Pubblicava sulle piattaforme di incontri gli annunci per procacciare i clienti in varie località della provincia di Bari, Bat e Brindisi. I carabinieri hanno arrestato a Bari 5 persone: quattro ritenute responsabili  di induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione ai danni di persona tossicodipendente, e una quinta di detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti. Dalle indagini dei militari è emerso che uno degli indagati, 25anni, approfittando dei sentimenti che la giovane provava nei suoi confronti, l’avrebbe ridotta in uno stato di assoggettamento e, convivendo con lei, l’avrebbe indotta a prostituirsi. Le indagini hanno documentato che il giovane aveva pubblicato, su internet, annunci diretti a procacciare clienti alla fidanzata, con i quali prendeva accordi sulle modalità di tempo, di luogo e per il prezzo della prestazione. Sempre secondo le indagini, il giovane utilizzava questi guadagni per le proprie esigenze di tossicodipendente, lasciando la ragazza, anche lei con problemi di droga, priva di sostentamento alimentare, tanto da spingerla a ulteriori prestazioni per potersi garantire l’acquisto di cibo e inducendola a prostituirsi anche a notte fonda. Questo stato di cose è continuato per mesi, anche quando si è scoperto che la giovane era rimasta incinta.

L’inchiesta nasce dalla denuncia di scomparsa presentata, a novembre scorso , dalla madre della studentessa che aveva raccontato ai carabinieri di temere per l’incolumità della figlia e di essere preoccupata che potesse essere stata costretta a prostituirsi da persone poco raccomandabili . Il giorno successivo, però, le ricerche erano terminate perché la figlia si era messa in contatto con la madre, rassicurandola.

Ma il racconto della donna era rimasto impresso ai militari che hanno voluto vedere chiaro sulle reali condizioni della giovane. Il segnale d’allarme, che confermava i timori della madre, è avvenuto a dicembre, quando i carabinieri hanno visto, nei pressi della stazione ferroviaria di Bari, a bordo di un’auto, la ragazza in compagnia di un giovane. Lui ha spiegato ai militari di averla incontrata dopo aver risposto a un annuncio pubblicato su una piattaforma web e, per potersi appartare con lei per un’ora e mezza, aveva pagato 120 euro a un uomo. A questo punto, dirette dalla Procura barese, sono partite le investigazioni, condotte dal Nucleo investigativo del comando provinciale, attraverso pedinamenti e testimonianze.

A sfruttare la ragazza, secondo le indagini, non sarebbe stato soltanto il fidanzato, ma anche altri due soggetti, un 33enne e un 22enne, tutti finiti in carcere. I due, convivendo di fatto con la coppia, infatti avrebbero partecipato a curare gli annunci on line e a rispondere alle chiamate dei clienti, gestendo in prima persona anche loro i guadagni dell’attività di prostituzione per acquistare, a loro volta, droga.

Agli arresti domiciliari, per favoreggiamento, è invece finto un 61enne, proprietario di fatto di un B&B a Bari, che avrebbe tollerato abitualmente, nella struttura ricettiva, la presenza di persone che esercitavano la prostituzione, istituendo anche un tariffario ad hoc per l’utilizzo ad ore delle stanze disponibili. Il B&B è finito sotto sequestro. Gli arresti sono poi stati notificati in carcere a un 39enne, gravato da numerosi precedenti per spaccio di sostanze stupefacenti, che avrebbe venduto a uno degli indagati un quantitativo imprecisato di droga per un corrispettivo di 150 euro.

Stefania Losito

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