Il corpo poggiato in una culla termica nella chiesa San Giovanni Battista di Poggiofranco, a Bari. Accanto, alcune timide raccomandazioni scritte su un foglio: si chiamerà Luigi. E’ nato il 10 luglio 2020. Poi una promessa a lui rivolta: ti ameremo per sempre. Il neonato, affidato al parroco in forma anonima, aveva indosso una tuta bianca e azzurra. Si è presentato strepitando, quasi a voler richiamare l’attenzione con tutta la forza che aveva, e in buone condizioni di salute. Riesce a trattenere a stento l’emozione don Antonio Ruccia, che per primo lo ha soccorso. “Quando il mio cellulare, collegato alla culla termica, ha cominciato a squillare ho iniziato a tremare – ha dichiarato. Mi sono catapultato nell’area dove e’ installata la culla e ho visto questa creatura meravigliosa che strillava, piangeva ma allo stesso tempo mi e’ sembrato fosse curato e che stesse bene.”. Immediati i soccorsi. Don Antonio ha prima chiamato il 118. Poi si è recato dai carabinieri per la denuncia. Il piccolo è stato trasportato al reparto di Neonatologia dell’ospedale Policlinico di Bari, dove i medici hanno potuto constatare che gode di ottima salute. “Non parlerei di abbandono, è stato un atto di amore quello dei genitori che hanno lasciato il proprio figlio in un posto dove erano sicuri che sarebbe stato accolto e curato”, ha affermato il prof. Nicola Laforgia, primario del reparto di Neonatologia. Il caso è stato segnalato al Tribunale dei Minori. Presto sarà avviato l’iter per l’affidamento. Mentre sono ancora sconosciuti i motivi del gesto. Probabilmente alla base ci sono difficoltà di natura economica.
Michele Paldera