Lo studio per capire come si è evoluta la musicalità dell’uomo
Gli scienziati hanno registrato il canto dei lemuri della specie Indri indri del Madascar. C’è da chiedersi perché e la risposta è che serve per comprendere l’evoluzione dlela musicalità dell’uomo. Quello dei lemuri è un canto dotato di ritmo, duetti e cori armonizzati, una capacità ed una tradizione che condividono con un solo altro mammifero, cioè l’uomo. A realizzare la ricerca e’ stata una collaborazione tra
l’Università di Torino ed il Max Planck Institute for Psycholinguistics ed i loro risultati sono stati pubblicati sulla rivista Current Biology.
Gli uccelli canori condividono il senso umano del ritmo, ma è un tratto raro nei mammiferi non umani. Un team di ricerca internazionale guidato dai ricercatori
senior Marco Gamba dell’Universita’ di Torino e Andrea Ravignani del Max Planck Institute for Psycholinguistics ha iniziato a cercare le abilità musicali nei primati. “C’è un interesse di lunga data nel capire come si e’ evoluta la musicalità umana, ma la musicalità non è limitata agli umani”, ha affermato Ravignani. “Cercare caratteristiche musicali in altre specie ci consente di costruire un ‘albero evolutivo’ dei tratti musicali e capire come le capacità ritmiche hanno avuto origine e si sono evolute negli esseri umani.” I lemuri sono stati studiati perché sono tendenzialmente “cantanti”. Gli indri sono famosi per i loro caratteristici “canti” mattutini, ossia sequenze sonore che possono durare dai 45 secondi ai 3 minuti, a seconda dei gruppi. Anche la sequenza e l’intonazione dei canti può variare, ma in ogni caso sono riconoscibili tre sequenze principali: ruggito, a nota lunga e discendente. Per dodici anni, i ricercatori torinesi hanno visitato la foresta pluviale del Madagascar per collaborare con un gruppo di studio locale sui primati. I ricercatori hanno registrato canzoni di 20 gruppi indri (39 animali), che vivono nel loro habitat naturale. I membri di un gruppo familiare indri tendono a cantare insieme, in duetti e cori armonizzati. Gli autori incoraggiano altri ricercatori a raccogliere dati sugli indri e su altre specie in via di estinzione.
Angela Tangorra