Entro due settimane il piccolo Eitan, unico sopravvissuto alla tragedia del Mottarone, conoscerà il suo destino. Con una seduta di oltre 12 ore si è chiusa la terza e ultima udienza al Tribunale della famiglia di Tel Aviv sulla vicenda del bambino di quattro anni. “Ora gli avvocati – spiega Shmuel Moran, legale di Aya Biran Nirko, zia paterna e tutrice del bambino – inoltreranno le loro conclusioni alla giudice che poi dovrà andare a sentenza”. Nel verdetto la giudice, Iris Ilotovich Segal, in base alla Convenzione dell’Aja (l’accordo internazionale firmato nell’80 anche da Italia e Israele per contrastare la sottrazione illecita di minori, ndr), deve stabilire se rinviare il bambino subito in Italia come chiede la zia Aya, o se deve restare in Israele come vorrebbero i nonni materni e l’altra zia. Poco prima che l’assise si concludesse è arrivata in tribunale la nonna materna di Eitan, Esther Cohen Peleg, ex moglie di Shmuel Peleg (che ha portato senza consenso il bambino in Israele ed è indagato in Italia per sequestro di persona) ma non ha rilasciato alcuna dichiarazione. Nella seduta, a porte chiuse, sono stati ascoltati numerosi testimoni, tra cui un esperto di diritto italiano.
Stefania Losito