L’anarchico Alfredo Cospito ha presentato ricorso alla Corte europea dei diritti umani (Cedu), affermando che è stato
violato il suo diritto a non essere condannato per un crimine che al momento in cui è stato commesso non costituiva un reato in base alla legge italiana. L’anarchico chiama in causa la sentenza 38184/22 della Corte di Cassazione. Secondo i suoi legali la qualificazione giuridica di quanto gli è stato contestato da parte dei giudici non era prevedibile alla luce della giurisprudenza nazionale esistente al momento dei fatti.
La Cedu, al momento, ha registrato il ricorso. Strasburgo dovrà valutare che non ci siano ragioni palesi per rigettare il fascicolo e che sia completo. Se da questo esame preliminare non emergeranno problemi, il ricorso sarà ritenuto ammissibile in via preliminare. Poi la Cedu lo comunicherà al governo per la prima fase in cui le parti potranno trovare un accordo. Se l’accordo non ci sarà, partirà il vero e proprio contenzioso in cui le parti saranno chiamate a fornire
informazioni sulla ricevibilità e il merito del ricorso, e il ricorrente potrà inoltre specificare se chiede un risarcimento e
quantificarlo.
Stefania Losito