“Lockdown, tracciamento dei casi, che bisogna ripristinare in modo massiccio, e vaccinazione”. E’ la proposta che Walter Ricciardi, il consulente del ministro della Salute Speranza, avanzerà nei prossimi giorni. Ormai l’ipotesi di una esplosione dei contagi a causa delle varianti del covid sta diventando realtà e i dati parlano chiaro: “Tutte le varianti – dice Ricciardi – sono temibili e non vanno sottovalutate ma quella inglese, la più diffusa in Italia, è risultata essere anche lievemente più letale”. In Gran Bretagna “sta facendo oltre mille morti al giorno e a fronte di questa situazione di pericolo alcuni Paesi in Europa hanno già optato per la chiusura drastica mentre l’Italia è in ritardo, e penso avremmo dovuto prendere misure di chiusura già 2 o 3 settimane fa”. “L’indagine rapida – spiega Ricciardi – appena svolta dall’Istituto superiore di sanità ha rilevato che in Italia circa il 18% dei casi di Covid a livello nazionale è dovuto alle varianti. Questa è però una media e dunque ciò vuol dire che in alcune aree tale percentuale è anche sensibilmente maggiore”. E quando si parla di varianti non si pensa solo a quella inglese. “Quella brasiliana – dice Ricciardi – può dare luogo a reinfezioni poichè non determina immunità, e questo crea quindi un circolo vizioso, mentre quella sudafricana è temibile anche perchè non sarebbe coperta da uno dei vaccini disponibili, quello AstraZeneca. Al contrario gli altri vaccini, Pfizer e Moderna, sembrano coprire tutte le varianti, quindi è necessario accelerare la campagna di vaccinazione”. Varianti presenti in Italia: “In Umbria ci sono stati dei casi di reinfezione da variante brasiliana e va detto che anche una volta vaccinati, vanno comunque mantenute tutte le precauzioni, dalle mascherine al distanziamento fisico, almeno fino al raggiungimento dell’immunità di gregge”. Per Ricciardi dunque un lockdown severo ma breve seguito da una campagna di controllo con i tamponi e dalla contestuale campagna vaccinale rappresenterebbe il salto di qualità nella lotta al virus: “Si parla di un salto di qualità. Io penso che potremmo arrivare a fare 300mila vaccinazioni al giorno: da marzo-aprile la disponibilità delle dosi andrà a regime e avremo vaccini per tutta la popolazione”. (m.a.)
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