In attesa della nuova riunione della Conferenza Stato-Regioni, nella quale si discuteranno le nuove regole per il mondo dello sport, in Italia tiene banco il dibattito sul bollettino epidemiologico quotidiano, che ogni giorno riporta i numeri dei contagi, delle ospedalizzazioni, dei decessi e dei guariti.
Per il virologo Matteo Bassetti il report “non dice nulla e non serve a nulla se non a mettere ansia alle persone, siamo rimasti gli unici a farlo”. “Che senso ha”, si è chiesto, “dire che abbiamo 250mila persone che hanno tampone positivo? Bisogna specificare se sono sintomatici o asintomatici, se sono ricoverati o stanno a casa”. “Nella realtà”, ha poi aggiunto Bassetti, “altri Paesi che hanno molti più vontagi di noi cercano di gestirli in maniera diversa. Se continueremo così, finiremo con l’andare in lockdown di tipo psicologico e sociale”.
A raccogliere l’appello è stato Andrea Costa, sottosegretario alla Salute, che ha fatto sapere di aver proposto una riflessione in tal senso al ministro Speranza. “È necessario”, ha spiegato, “soffermarsi essenzialmente sui dati delle ospedalizzazioni e occupazione delle terapie intensive”. Per Donato Greco, infettivologo e componente del Comitato tecnico-scientifico, “sarebbe un’ottima idea far diventare settimanale il bollettino dei contagi”. Di diverso avviso l’altro sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri. “Nell’immediato”, ha spiegato, “e in attesa di evidenze conclusive sull’argomento ritengo utile una comunicazione puntuale e trasparente di tutti i dati disponibili, accompagnata da un’adeguata interpretazione che aiuti i cittadini a orientarsi meglio in questa fase della pandemia”. Sulla stessa linea il virologo Fabrizio Pregliasco. “Siamo ancora in una fase di transizione”, ha fatto notare, “e non fornire oggi tale dato potrebbe facilitare un ‘liberi tutti’ al quale non siamo ancora pronti”.
Vincenzo Murgolo