“Cari amici no vax, noi tutti siamo con voi e vogliamo aiutarvi”. Non è una presa in giro, ma una lettera, seria e a cuore aperto, di Vinicio Danzi, primario della Rianimazione dell’ospedale San Bortolo di Vicenza. L’ha pubblicata il Corriere del Veneto. Danzi l’ha indirizzata idealmente a chi rifiuta il vaccino e le cure, persino l’intubazione o la pronazione. Come il 48enne no vax, padre di 3 figli, morto martedì notte, nel reparto del primario, con una polmonite bilaterale da Covid, che fino all’ultimo ha rifiutato di farsi intubare. “Ho pensato di scrivervi per darvi il mio pensiero e quello di chi con me è qui. E’ un pensiero rivolto a chi non vuole vedere”, prosegue Danzi. “Non amo apparire sui social, ma lavorare nel silenzio, rapportandomi solo con chi per sua sfortuna ci incontra per motivi legati alla professione”. “Gli anestesisti rianimatori – scrive ancora il primario vicentino – sono abituati a vivere e gestire il processo del morire, abbiamo forte il senso della finitezza umana, ma ciò che sta accadendo è troppo per noi, perciò scrivo. Non siamo vostri nemici, il Servizio sanitario è con voi, non seguite false illusioni e mistificazioni della realtà che acquisite dal web, o falsi miti propinati anche da colleghi che nella luce della ribalta appaiono come guru della Medicina”. “Di Covid si muore, non
dateci anche il peso di vedere vite che si spengono per un’assurda visione distorta della realtà. Ascoltateci. La rianimazione – si conclude la lettera – è come un ponte su cui vi poniamo, sospeso nel vuoto, raccogliendovi dal ciglio e sostenendo le vostre funzioni vitali finché la natura, i farmaci o l’intervento chirurgico possano risolvere la cosa. Noi tutti siamo con voi”.
Stefania Losito