Non si può abbassare la guardia davanti al Covid: la curva dei contagi punta verso l’alto facendo registrare un +36% di casi in 7 giorni, e frena la discesa dei ricoveri in area medica (-3,5%) mentre rimane stabile quella di terapie intensive (-16,4%) e decessi (-18,7%). Lo rileva il monitoraggio della Fondazione Gimbe sull’ultima settimana. Sono 17 le province con un’incidenza pari a oltre mille casi per 100mila abitanti. Nella settimana 9-15 marzo, incremento dei nuovi casi a fronte di un lieve aumento dei tamponi (+8,4%). E salgono a 66 le province con incidenza superiore a 500 casi/100mila abitanti. Aumentano i ricoveri dei bambini.
Sul fronte dei vaccini, la campagna è “in stallo, nonostante ci siano quasi 4,6 milioni di italiani vaccinabili con prima dose e 2,9 con booster”, rileva il monitoraggio della Fondazione Gimbe. E’ ancora in calo nell’ultima settimana il numero di somministrazioni (441.837): si riducono del 6,6% le terze dosi (320.925) e del 22,3% i nuovi vaccinati (23.783). Al 16 marzo sono ancora 6,98 milioni le persone che non hanno ricevuto nemmeno una dose di vaccino, di cui 2,39 milioni temporaneamente protette in quanto guarite da Covid-19 da meno di 180 giorni.
Intanto oggi si svolgerà il consiglio dei ministri per definire “un cronoprogramma di uscita dallo stato di emergenza che non verrà rinnovato”, ha confermato il ministro della Salute, Roberto Speranza, alla Camera. Le Regioni chiedono al governo, “ove le condizioni epidemiologiche lo permettano”, di “ipotizzare l’abbandono delle restrizioni entro Pasqua”.
All’avvio della cabina di regia sul Covid, il premier Mario Draghi avrebbe ringraziato tutti, e in particolare il ministro della Salute, Roberto Speranza, i vertici del Cts, Silvio Brusaferro e Franco Locatelli, e i componenti del comitato
scientifico per il lunghissimo lavoro svolto. Il premier ha ricordato come negli ultimi due anni i cittadini abbiano
imparato a vivere e sopravvivere a questa lunga pandemia grazie al conforto della scienza che ha accompagnato sempre il governo nel prendere le decisioni, sia nella fase in cui non era disponibile il vaccino, sia quando è stato possibile vaccinarsi.
A maggio stop all’obbligo del Green pass: sono le indiscrezioni che arrivano dalla Cabina di regia, dove si sarebbe stabilito di mantenere l’obbligo del certificato verde in alcuni ambiti (base o super nei diversi luoghi) ancora fino al
30 aprile. Dal 1° aprile via l’obbligo del super green pass sul lavoro per gli over 50, mentre la capienza degli stadi tornerà al 100% con il certificato base. Fino a fine aprile resta l’obbligo delle mascherine al chiuso. Con la fine dello stato di emergenza, decadono Cts e struttura commissariale. L’obbligo vaccinale è in vigore fino a fine anno per il personale sanitario e delle Rsa.
Secondo quanto prevede la bozza del decreto da 15 articoli, basta alle quarantene da contatto con un caso positivo al Covid. Dal primo aprile dovrà rimanere isolato a casa solo chi ha contratto il virus mentre chi ha avuto un contatto dovrà applicare il regime dell’auto-sorveglianza. Non ci sarà più, quindi, distinzione tra vaccinati e non vaccinati come ora.
Stefania Losito