E’ incerta la sorte degli eroi del battaglione d’Azov dopo la resa imposta dal leader ucraino Zelensky. Circa 1.730 combattenti si sono consegnati alle truppe russe abbandonando l’acciaieria Azovstal. Tra loro ci 80 feriti. Paura per le loro sorti, ma serpeggia una leggera fiducia: Mosca manterrà la promessa.
Intanto, la prima condanna per crimini di guerra è stata emessa contro un ragazzo di soli 21 anni. Il tribunale di Kiev ha inflitto l’ergastolo al militare che ha ucciso un civile. “Cos’hai provato mentre sparavi”, gli ha chiesto la vedova guardandolo negli occhi. “Me l’hanno ordinato”, ha risposto il militare con le lacrime agli occhi.
Ma la pace è ancora lontana. Il Cremlino si dice pronto a riaprire i negoziati. Kiev è irremovibile: non offriteci un cessate il fuoco. Questo è impossibile senza il totale ritiro delle truppe russe.
Michele Paldera