Un anno nero per la cybersicurezza: nel 2021 sono stati 5.434 gli attacchi a sistemi informatici critici nazionali gestiti dalla polizia postale, che ha diramato 110.524 alert e denunciato 187 persone. In particolare gli agenti hanno ingaggiato una lotta senza confini con la vendita sul dark web di Green pass falsi. Sui canali social si sono moltiplicati annunci fraudolenti in cui sedicenti falsari, al solo scopo di adescare le vittime convincendole a rivelare i propri dati personali e a disporre pagamenti anticipati, si dichiarano in grado di fabbricare falsi green pass” (lo scorso agosto sono
state denunciate quattro persone, tra cui due minorenni, e sequestrati 32 canali Telegram).
Ancora si segnala, nel report della polizia postale, il “contrasto ai fenomeni di intrusione informatica nei sistemi sanitari regionali, allo scopo di poter inserire dati relativi a vaccinazioni e tamponi mai eseguiti, finalizzati ad ottenere il rilascio di certificati green pass”.Solo qualche giorno fa è stata eseguita una vasta operazione (“la più avanzata sinora realizzata nel settore”), sulla messa in commercio di Green pass “radicalmente falsi, ma in grado di resistere ai controlli con l’apposita app di verifica, generati grazie al furto delle credenziali dei farmacisti e il successivo accesso illegale ai sistemi sanitari regionali di Campania, Lazio, Puglia, Lombardia, Calabria e Veneto”. Tecniche utilizzate anche per produrre i Super green pass, a fronte di vaccini mai effettuati. Finora 120 falsi green pass sono stati localizzati nelle province di Napoli, Avellino, Benevento, Caserta, Salerno, Bolzano, Como, Grosseto, Messina, Milano, Monza-Brianza, Reggio Calabria, Roma e Trento, ma si ritiene che il numero sia molto piu’ ampio. Individuati 15 appartenenti all’organizzazione e 67 clienti.
E sono state 101 le persone appartenenti alla “complessa galassia dei movimenti No vax e No Green pass” denunciate per aver partecipato a gruppi online che incitano alla violenza e organizzano eventi o manifestazioni non autorizzate. In crescita gli attacchi informatici alle aziende (126 quelli registrati), favoriti dallo smart working.
In aumento anche stalking, revenge porn e sextortion. Boom dei casi di sfruttamento sessuale dei minori e di adescamento online. Si sono registrate, in dodici mesi, 5.515 indagini (+70% rispetto all’anno precedente), oltre 1.400 perquisizioni (+ 87%), 137 arresti (+98%) e 1.400 denunce (+17% rispetto al 2020). Un incremento che sale al +127% per le persone arrestate e addirittura al +295% rispetto ai casi trattati, se si confrontano i dati prepandemici del 2019.
Stefania Losito