Dovrebbe tenersi nel pomeriggio il Consiglio dei ministri chiamato ad esaminare il ddl sulla concorrenza. Nella bozza trapelata ieri, niente liberalizzazioni delle spiagge o per gli ambulanti ma una mappatura delle concessioni in vista di una futura riforma. Nel dettaglio, entro sei mesi dall’entrata in vigore della norma il Governo dovrà adottare un decreto per la ‘mappatura’ delle concessioni pubbliche. E’ la delega prevista nella bozza del ddl Concorrenza, in cui si stabilisce che il decreto legislativo servirà a costituire “un sistema informativo di rilevazione delle concessioni di beni pubblici, al fine di promuovere la massima pubblicità e trasparenza, anche in forma sintetica, dei principali dati e delle informazioni relativi a tutti i rapporti concessori”.
Al momento il testo del provvedimento è di 34 articoli ma ci sarebbero ancora questioni aperte, a partire dall’idea di una delega per rivedere le regole per taxi e Ncc. Previste le deleghe per i servizi di gestione dei rifiuti e per interventi di realizzazione delle reti in fibra ottica.
Nella bozza, si legge che le compagnie telefoniche devono acquisire la prova del previo consenso del cliente prima di addebitare costi di servizi in abbonamento offerti da terzi, per contrastare il persistente fenomeno delle attivazioni inconsapevoli, fraudolente e irregolari. Si stabilisce il divieto anche di attivare senza il consenso espresso e documentato dell’utente servizi in abbonamento da parte degli stessi operatori o di terzi, inclusi quelli per contenuti digitali forniti con SMS e MMS, sia tramite connessione dati, con addebito su credito telefonico o documento di fatturazione.
Sulle concessioni in generale si prende tempo, scegliendo di procedere come con il catasto: per ora una mappatura dello stato dell’arte, una sorta di “operazione trasparenza” per avere intanto un quadro chiaro di chi le detiene, da quanto tempo e quanto paga che possa fare da base a eventuali futuri interventi sui meccanismi della messa a gara.
Stefania Losito