La scuola è fondamentale per la democrazia e va tutelata, protetta e non abbandonata. Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio, Mario Draghi, durante la conferenza stampa tenuta insieme ai ministri della Salute e dell’Istruzione, Roberto Speranza e Patrizio Bianchi, e a Franco Locatelli, coordinatore del Comitato tecnico-scientifico. Il premier ha ringraziato lo stesso ministro Bianchi, ma anche gli insegnanti e i genitori “per gli sforzi di oggi e delle prossime settimane e mesi”.
“Probabilmente”, ha avvertito Draghi, “ci sarà un aumento delle classi in didattica a distanza, ma quello che va respinto è il ricorso generalizzato alla Dad”. “Ci sono”, ha aggiunto, “anche motivazioni di ordine pratico: ai ragazzi si chiede di stare a casa, poi fanno sport tutto il pomeriggio e vanno in pizzeria? Non ha senso chiudere la scuola prima di tutto il resto”.
Draghi ha poi sottolineato l’importanza dei vaccini. “Siamo stati”, ha ricordato”, “tra i primi ad adottare l’obbligo di vaccino per una serie di categorie, ma adesso la circolazione del virus mette di nuovo sotto pressione i nostri ospedali, soprattutto per l’effetto sulla popolazione non vaccinata”. L’obbligo di vaccinazione per gli over 50 ha come obiettivo primario quello di ridurre la pressione sugli ospedali, ha ricordato il premier.
Draghi ha replicato anche al governatore pugliese, Michele Emiliano, che si è detto sempre d’accordo con lui. “Tutto quello che si è deciso”, ha ricordato, “si è basato sul dialogo con regioni, Comuni, enti territoriali, un dialogo costruttivo e continuo”.
Sulla tenuta del governo Draghi ha ricordato che “l’esperienza di questi undici mesi è stata l’esperienza di una maggioranza molto grande, in cui occorre accettare diversità di vedute, ma non la mediazione a tutti i costi”. “È chiaro”, ha aggiunto, “che ci sono state divergenze e diversità di opinioni ma non sono mai state di ostacolo all’azione del governo”.
Vincenzo Murgolo