
Arriva la primavera e anche le allergie nei bambini, causate da pollini e punture di insetti: nel 2024, il Bambino Gesù ha registrato 483 accessi al pronto soccorso per punture di insetti, con un totale di 1.261 casi in tre anni.
Sono i dati resi noti da Alessandro Giovanni Fiocchi, responsabile del reparto di allergologia dell’ospedale romano, che spiega: “le allergie primaverili possono influire significativamente sulla qualità della vita dei bambini, causando sintomi respiratori e cutanei che, se non trattati, possono peggiorare”.
Vi sono degli accorgimenti che possono limitare i problemi legati a queste allergie: ad esempio se ci si trova all’aperto è importante vestire il bambino con abiti lunghi e usare repellenti; inoltre per le allergie respiratorie è sempre bene controllare i bollettini dei pollini per limitare l’esposizione a quelli più allergenici.
Le allergie ai pollini colpiscono tra il 10% e il 40% della popolazione, con sintomi come rinite allergica, asma e congiuntivite. In Italia, circa 9 milioni di persone soffrono di allergie respiratorie e 4 milioni debbono ricorrere a cure. La
diagnosi avviene tramite la storia clinica e test allergologici. Le pollinosi dipendono dal luogo e anche dal cambiamento climatico che estendere i periodi di impollinazione.
Per il trattamento della rinite allergica, si usano antistaminici, mentre per l’asma si ricorre a cortisonici inalatori e broncodilatatori. La congiuntivite allergica può essere trattata con colliri specifici. L’unico trattamento che agisce sulla
causa dell’allergia è l’immunoterapia specifica, nota come vaccino anti-allergico. Dura 3-5 anni ed è indicata per allergie severe a pollini e veleno di insetti come vespe, calabroni e api, responsabili di reazioni allergiche in circa il 2% della popolazione. Nei casi più gravi, l’adrenalina autoiniettabile è salvavita. Ogni anno in Italia si registrano 5-20 decessi per shock anafilattico da punture di imenotteri.
Stefania Losito