Fughe di gas in contemporanea su tre linee offshore stanno interessando i gasdotti Nordstream 1 e 2. Di “danni senza precedenti” ha parlato l’operatore della rete, aggiungendo che “è impossibile in questo momento stimare la tempistica per la ripresa delle operazioni di ripristino dell’infrastrutture”. L’esercito danese ha avvistato perdite nel mar Baltico, mentre i sismologi svedesi ritengono che le due esplosioni avvenute ieri nell’area siano “molto probabilmente dovute a detonazioni”. Dello stesso parere la premier danese Mette Fredriksen, secondo cui “è difficile ipotizzare” che quanto accaduto “possa essere accidentale”. La situazione è stata definita “grave e molto seria” dal ministro della Difesa svedese, Petter Hultqvist.
Intanto si susseguono le accuse di sabotaggio, soprattutto all’indirizzo della Russia. “Non conosciamo ancora i dettagli di quello che è successo lì”, ha dichiarato il primo ministro polacco, Mateusz Morawiecki, “ma possiamo vedere chiaramente che c’è stato un atto di sabotaggio”. Questo atto, ha poi aggiunto, è “probabilmente il prossimo livello di escalation con cui abbiamo a che fare in Ucraina”. La Commissione Europea ha però precisato che “non c’è alcun impatto sulla sicurezza”, mentre ad Amsterdam il prezzo del gas è arrivato a 207 euro al megawattora, con un aumento del 19%.
Vincenzo Murgolo