Maxi retata dei carabinieri tra Bari e i comuni dell’hinterland Adelfia, Capurso, Casamassima, Cellamare, Mola di Bari, Sannicandro di Bari, Triggiano e Valenzano: diciannove gli arresti per associazione per delinquere, rapina, sequestro di persona, furto, porto abusivo di arma da fuoco, ricettazione, resistenza a pubblico ufficiale, incendio doloso. Dopo ogni colpo si scattavano una foto con armi e danaro.
Secondo l’accusa, nove di loro si sarebbero associati per commettere rapine ai Tir, furti aggravati su sportelli automatici di banche e uffici postali, furti di auto, furti in abitazione, ricettazione ed altro, avvalendosi dell’uso delle armi. Gli altri indagati rispondono poi, a vario titolo, di singoli episodi di rapina, furto e ricettazione. Si tratterebbe di Maicol Loseto, Angelo Mezzi e Giuseppe Pacucci, quali capi-promotori ed organizzatori, nonché di Nicola Mezzi, Giovanni Didonna, Davide Sblendorio, Giuseppe Ottomano, Giuseppe Scorcia e Vito Lorusso. La base operativa (dove venivano decise strategie e vittime da colpire) era l’officina di uno degli indagati.
Le accuse per gli altri sono: Antonio Sblendorio per ricettazione di merce compendio di rapina, Carlo Mininni e Vito Scorcia per rapina ad autotrasportatore, Giuseppe e Agostino Capriati, e FERRANTE Giovanna, per tentata rapina nell’abitazione di una coppia di anziani, Francesco Roberto, per furto di autocarri, Luigi Bernaus per furto in abitazione, Vito Didonna e Cosimo Partipilo per ricettazione di pezzi di auto rubati, commessi in concorso con altri indagati.
In particolare, gli inquirenti sono riusciti a fare luce su 4 rapine, di cui 3 in danno di autotrasportatori con sequestro di persona, un tentativo di rapina in danno di due anziani, 4 furti aggravati, due assalti a sportelli automatici di istituto di credito/ufficio postale, svariati episodi di ricettazione di materiale compendio di rapine, un incendio doloso che ha coinvolto 5 autoveicoli e un episodio di resistenza a pubblico ufficiale
Sono state ricostruite anche le modalità operative, sempre simili tra loro, nel caso sia delle rapine ai mezzi pesanti sia dei furti.
I carabinieri riportano l’episodio del dicembre 2020, contestato a sette indagati, allorquando i rapinatori, in tre equipaggi su altrettante automobili con compiti specifici, uno d’intervento e due di appoggio, dopo aver bloccato entrambi i lati del tratto di carreggiata della provinciale Rutigliano-Adelfia, avevano rapinato un Tir di passaggio. Nella circostanza, i presunti autori avrebbero minacciato con una pistola il conducente, colpendolo anche con il manico dell’arma al volto, e lo avrebbero costretto a sdraiarsi all’interno della cabina del veicolo, per poi rilasciarlo dopo un considerevole lasso di tempo a Mola di Bari, non prima di aver svuotato il camion del carico di prodotti alimentari. In altre occasioni, sono state utilizzate anche autovetture con lampeggianti di colore blu simili a quelli in dotazione alla forze di polizia e palette d’ordinanza per bloccare per strada le vittime.
Nel novembre del 2020, due degli indagati sono stati ritenuti responsabili di due tentati assalti, commessi lo stesso giorno, a un bancomat di Fasano, sventato da personale di vigilanza e a un postamat di Adelfia, dove i carabinieri li misero in fuga. In entrambi gli episodi, furono scassinati gli sportelli, nel tentativo di inserirvi all’interno congegni esplosivi rudimentali, chiamate marmotte.
Altro grave episodio sventato dagli inquirenti riguarda il tentativo di rapina, contestato a 6 degli indagati, da commettere nella casa di una coppia anziani di Cellamare. Il progetto non ebbe luogo grazie all’imprevisto transito di una pattuglia dei carabinieri.
L’attività ha consentito, inoltre, di recuperare 113 climatizzatori, oggetto di rapina ai danni di un autotrasportatore, avvenuta a Mola di Bari nell’ottobre 2020, svariati generi alimentari, frutto della rapina a un Tir e 2 autocarri oggetto di un furto avvenuto a Noicattaro a gennaio 2021.
Undici sono gli indagati finiti in carcere, mentre per gli altri sono stati disposti gli arresti domiciliari.
Stefania Losito