Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella si inserisce in un dibattito politico particolarmente acceso dopo le parole del ministro della Giustizia Carlo Nordio che in un convegno a Milano, in merito al nuovo sistema sanzionatorio previsto dalla riforma tributaria, ha posto la necessità di una “giustizia conciliativa”. “Tutti sono tenuti a concorrere alle
spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività”.
Poche righe affidate dai padri costituenti all’articolo 53 della nostra Carta per spiegare che tutti hanno il dovere di pagare le tasse. L’occasione è stata la visita del comandante della Guardia di Finanza, Andrea De Gennaro, a capo di una delegazione giunta al Quirinale alla vigilia del 249esimo anniversario della Fondazione del Corpo che, tra i propri compiti, ha sottolineato Mattarella, ha anche quelli del “contrasto dell’elusione e dell’evasione fiscale”.
Ma il ragionamento del capo dello Stato evidenzia come “l’azione della Guardia di Finanza” sia importante anche “nell’attuazione dei principi costituzionali di giustizia fiscale tra i cittadini, affinché ciascuno fornisca il suo apporto alla comunità, così come previsto con chiarezza dalla Costituzione”.
Un monito che che arriva dopo che il Guardasigilli ha affermato che “anche all’imprenditore onesto qualche violazione verrebbe trovata, perché le norme si contraddicono le une con le altre e magari ottemperandone una ci sarebbe la violazione di un’altra”.
Nordio spiega ancora che serve una “giustizia preventiva che faccia stringere accordi “tra il cittadino e lo Stato creditore di tributi, affinché una volta trovato l’accordo su quella che è l’imposta da pagare, con una bollinatura, il
cittadino dorma sonni tranquilli”. “Non so quale sia l’idea di futuro del governo”, ha attaccato la segretaria del Pd, Elly Schlein, che nelle parole del Guardasigilli vede un altro tentativo di “colpire i più fragili e i più poveri” oltre che una chiara “legittimazione dell’evasione fiscale”.
Convintamente schierata con Nordio e la riforma, è Forza Italia. “Nel nostro Paese – ha scandito il vicepresidente della
Camera e deputato azzurro, Giorgio Mulè – i cittadini devono fare i conti con centinaia di adempimenti fiscali. Questa è una giungla dove l’errore per i contribuenti è sempre dietro l’angolo e con l’inversione dell’onere della prova a carico dei cittadini siamo molto lontani dall’avere un fisco equo”. Ed è per questo, per Mulè, che bisogna – come indica Nordio – “combattere l’evasione fiscale con un sistema di tassazione semplice che non si accanisce sui piccoli ma andando a stanare i grandi evasori: non ha senso fare le pulci a una partita iva perché ha dimenticato di fare un versamento da 12 euro punendolo con una sanzione da 240 euro”.
Stefania Losito