Stop alle navi russe nei porti italiani, ingresso a Mosca vietato a Johnson
La distruzione delle forze ucraine che difendono Mariupol “metterà fine ai negoziati con la Russia”. Lo ha affermato il presidente Volodymyr Zelensky, citato dal Kyiv Independent. “La distruzione del nostro esercito, dei nostri ragazzi, porrà fine a tutti i negoziati”, ha detto. In precedenza Zelensky aveva affermato che erano in corso trattative sulla sorte di Mariupol, ma che i russi chiedono la resa, anche se l’Ucraina non si fida ad accettare la richiesta russa, temendo un massacro dei propri soldati se dovessero consegnare le armi.
Del resto “i russi stanno raccogliendo tutti gli uomini di Mariupol e li trasferiscono a Bezimenne, un villaggio del Donetsk sotto il loro controllo”. Lo denunciano le autorità locali, secondo quanto riporta l’agenzia Unian, sottolineando che una volta trasferiti “gli vengono sequestrati i documenti in attesa di nuovo ordine”. E in mattinata un missile russo è caduto su Kharkiv, uccidendo due civili e ferendone altri otto.
In serata Mosca ha fatto sapere di aver abbattuto un aereo carico di armi occidentali sui cieli di Odessa. La notizia è stata diffusa dall’agenzia Tass che cita fonti del Ministero della Difesa russo. Sempre secondo la Tass, Mosca avrebbe “ripulito completamente l’area della città di Mariupol da tutti i miliziani del battaglione Azov, dei mercenari stranieri e delle truppe ucraine”. In realtà all’interno dell’acciaieria ci sono ancora sacche di resistenza.
Intanto sul fronte delle sanzioni da registrare che da domani i porti italiani saranno off limits per le navi russe e il divieto varrà anche per le imbarcazioni che hanno cambiato bandiera dopo il 24 febbraio. La misura è contenuta in una circolare del Comando generale delle Capitanerie di Porto che recepisce la direttiva dell’Unione europea dell’8 aprile scorso con la quale sono state introdotte le ulteriori sanzioni nei confronti della Russia. Le navi che si trovano attualmente nei porti italiani, dice la circolare, dovranno lasciarli subito dopo “il completamento delle proprie attività commerciali”.
Mosca, nel frattempo, ha vietato l’ingresso del premier britannico Boris Johnson in Russia. L’interdizione riguarda anche molti altri alti funzionari britannici, dopo le sanzioni imposte dal Regno Unito e “in risposta alla sfrenata campagna informativa e politica di Londra volta a isolare la Russia a livello internazionale”. Fra le altre azioni intraprese dalla Gran Bretagna, secondo quanto riferito dal Times, ci sarebbe stato anche l’invio di forze speciali a Kiev per addestrare i militari ucraini. Il presidente ucraino Zelensky è tornato a chiedere aiuti militari all’Occidente: “Più ne avremo e prima tornerà la pace”. Dagli Usa il timore che Kiev resti a corto di munizioni.
Mauro Denigris