“Queste potrebbero essere le nostre ultime ore di vita, estraeteci da qui”: è l’appello degli ultimi difensori di Mariupol, assediati nell’acciaieria Azovstal. Le forze russe gli hanno dato un altro ultimatum: se si arrenderanno oggi entro le 13 ora italiana saranno risparmiati. “I civili sono stati portati lì da nazionalisti ucraini come scudi umani”, accusa Mosca. La
situazione a Mariupol resta “brutale”, secondo Zelensky. “L’esercito russo rimarrà per sempre nella storia come il più barbaro e disumano al mondo: questo marchierà la Russia come la fonte del male”, ha detto il presidente ucraino. Interviene la Cina che chiede di garantire corridoi umanitari. Nella notte esplosioni nella città meridionale capoluogo regionale di Mykolaiv.
Ieri, nella riunione di Casa Bianca e Alleati, Biden chiede di proseguire nell’invio di armi all’Ucraina e con le sanzioni alla Russia. Il presidente Usa dovrebbe annunciare presto altri 800 milioni di dollari in aiuti militari per Kiev. L’Ucraina ha intanto già ricevuto caccia e pezzi di ricambio d’aviazione, dice il Pentagono. Artiglieria pesante arriverà dal Canada, assicura Trudeau. Annuncia nuovi invii d’armi a Kiev anche Johnson, tra cui i razzi britannici Brimstone. Se ce le aveste mandate tutte subito avremmo “già messo fine alla guerra”, dice Zelensky. Secondo quello della Russia, la Nato invia a Kiev solo “armi obsolete” e l’Onu chiede una tregua soltanto per fornirne altre.
Critica la Cina, secondo cui l’invio d’armi “non porterà alla pace”. Pechino attacca le sanzioni: “Il blocco di beni di altri stati colpisce la sovranità”, spiega il rappresentante cinese all’Onu.
Stefania Losito
(@credits: foto da Mykolaiv di Lorenzo Turi)