Un missile russo è caduto ieri sera su un condominio di Kharkiv, provocando almeno un morto e 3 feriti. Secondo le testimonianze riportate, il quarto piano di una parte dell’edificio è stato distrutto; i servizi di emergenza sono ancora mobilitati. Massicci bombardamenti russi ieri si sono abbattuti su Kherson: lo denunciano le autorità secondo le quali e’ stato colpito anche l’ospedale clinico regionale ferendo un’infermiera mentre complessivamente sono morte 3 persone, come riporta Ukrainska Pravda.
il presidente ucraino Zelensky chiede armi ancora piu’ potenti all’Occidente, partendo da missili a lunga gittata.
Il Ministero ucraino della Difesa ha ordinato 105 droni da ricognizione Vector dalla societa’ tedesca Quantum-Systems GmbH. Secondo l’ annuncio dell’azienda, la fornitura sara’ finanziata dal governo tedesco, riferisce Ukrinform. Kiev ne aveva già ordinati 33 in agosto.
Zelensky, nel messaggio serale alla nazione, ha ringraziato gli alleati, inclusa l’Italia, per gli ultimi “risultati significativi ottenuti nel campo della difesa”. Ed ha auspicato che questo “slancio” sia mantenuto, in due direzioni: “accelerare” con le forniture di armi gia’ concordate e “valutare” l’invio di “nuove tipologie”. Il leader ucraino ha in mente innanzitutto i “missili a lungo raggio”. Perche’ i lanciarazzi americani Himars fin qui utilizzati “hanno una ittata di 80 chilometri e non possono raggiungere molte delle aree occupate”. Invece, con una dotazione di “Atacms da 300 chilometri” di raggio, si metterebbe sotto pressione l’artiglieria russa posta lontano dal fronte, e che finora ha potuto colpire indisturbata le citta’, ha sottolineato Zelensky, che ha convocato lo Stato maggiore anche per fare il punto su armi e munizioni.
Oltre agli Atacms Kiev provera’ ad ottenere qualcosa che all’inizio della guerra sembrava un tabu’ per gli occidentali, e
cioe’ i jet da combattimento. Una ventina, tra F16 statunitensi, i francesi Rafale o gli svedesi Gripen, sono i desiderata
dell’aeronautica per svecchiare la flotta di epoca sovietica. Questo tipo di fornitura e’ stata gia’ sollecitata in passato, ma la novita’ e’ che gli americani non chiudono la porta. Anzi, secondo Politico, al Pentagono c’e’ un gruppo di funzionari militari che sta facendo pressione in questa direzione.
Di jet agli ucraini non vuole per il momento sentire parlare Berlino. Mettere questo tema sul tavolo “non sarebbe ritenuto serio dall’opinione pubblica”, ha affermato Scholz, reduce dal sofferto si’ all’invio dei tank Leopard, su pressione degli alleati. Il cancelliere tedesco resta impegnato per “evitare un’escalation” che porti ad una “guerra tra Nato e Russia”. Per questo, ha annunciato, “parlerò di nuovo con Putin al telefono”. E al Cremlino non sembra dispiacere.
La Russia intanto reintroduce a scuola l’addestramento militare. Stoltenberg oggi in visita in Giappone. Ieri, alla Corea del Sud, il segretario generale della Nato ha chiesto più aiuti militari per l’Ucraina.
Stefania Losito