Chi lo beve ha minor rischio di soffrire di malattie epatiche
Dec, espresso, lungo, corto, istantaneo o con la moka. Il caffè fa bene al fegato.
Lo dice uno studio pubblicato sulla rivista BioMed Central Public Health, condotto dagli scienziati dell’Università di Southampton e dell’Università di Edimburgo, che hanno valutato i dati della Biobanca britannica, relativi al consumo di caffè di 495.585 partecipanti, seguiti per una media di 10,7 anni.
Stando ai risultati del gruppo di ricerca, il 78 per cento aveva assunto caffè e questi soggetti sembravano associati a un rischio del 21 per cento inferiore di sviluppare malattie epatiche croniche e del 49 per cento inferiore di morire a causa di queste patologie.
Il massimo beneficio è stato osservato nel gruppo di chi assumeva caffè macinato, ma anche l’istantaneo è stato associato a una riduzione del rischio di problematiche croniche del fegato.
Oliver Kennedy, dell’università di South Hampton, ha osservato che: “Il Caffè è una bevanda ampiamente accessibile che potrebbe offrire una serie di benefici dal punto di vista epatico. I risultati del nostro lavoro, sebbene debbano essere validati in analisi più approfondite, potrebbero avere importanti implicazioni per i soggetti con redditi meno elevati, per i quali il caffè potrebbe rappresentare un metodo di prevenzione per le malattie epatiche croniche”.
Angela Tangorra