Chissà se la pandemia è stata la svolta o l’accelerazione di un fenomeno che già era in atto da tempo. Certo che i dati sulla fertilità in Italia, dopo l’arrivo del covid 19 ci dicono che nascono pochi bambini.
I nati del 2020 sono stati 400mila, la metà dei morti dello stesso anno. Il lockdown ha fatto crollare i concepimenti e per la prima volta da nove anni, la popolazione é scesa sotto i sessanta milioni.
L’Istat non ha ancora pubblicato i dati finali, ma i numeri presi dalle schede dimissioni ospedaliere parlano chiaro: il 2020 è stato il dodicesimo anno consecutivo di calo delle nascite, meno 3,8% sul 2019. Il dato mostra chiaramente che durante la pandemia gli italiani hanno rinunciato più di prima ad avere un figlio: rispetto all’anno prima si registra un crollo delle nascite a novembre e dicembre 2020.
Il presidente Istat Blangiardo, commentando i dati, ha detto: “Temo che il rinvio possa essere una vera rinuncia al figlio, specie se non è il primo”.
Resta da capire se le coppie compenseranno il crollo delle nascite legato al covid, se magari hanno solo rinviato il concepimento di un figlio.
Angela Tangorra