Italia maglia nera in fatto di performance sulla mobilità sostenibile su ferro (metropolitane, tranvie e ferrovie suburbane). Se paragonata a Regno Unito, Germania e Spagna, si piazza ultima. A pesare, in primis, la carenza di infrastrutture che comporta per l’Italia città sempre più sotto scacco di traffico e smog come accade per Roma. La Capitale porta a casa un triste primato: è tra le città europee peggiori in termini di dotazioni di binari e metro, e a livello nazionale risulta essere il comune piu’ colpito dal 2010 al 2023 dagli eventi meteorologici estremi che hanno causato danni alle infrastrutture di trasporto pubblico o interruzioni al servizio.
A fare il punto, con dati e analisi, e’ il report “Pendolaria – Speciale aree urbane” di Legambiente diffuso nell’ambito della campagna Clean Cities e che mette in luce i ritardi dell’Italia, i nodi irrisolti di Roma, ma anche gli impatti che
gli eventi meteo estremi stando avendo sulle infrastrutture del trasporto pubblico in tutta la Penisola.
L’Italia si conferma la nazione piu’ legata all’utilizzo dell’auto. Quello italiano resta il parco auto tra i piu’ grandi d’Europa. 666 auto ogni mille abitanti, il 30% in piu’ rispetto alla media di Francia, Germania e Spagna. A pesare su questa scelta la mancanza di interconnessioni tra le varie linee di trasporto di massa, di TPL e di mobilita’ dolce, di integrazione delle stazioni con il tessuto urbano pedonabile e ciclabile.
Un immobilismo quello delle citta’ italiane, scrive Legambiente, sempre piu’ fragili e vulnerabili a causa della crisi climatica, che racconta anche quanto poco si stia investendo poco sul fronte dei trasporti. Senza dimenticare che l’ultima legge di bilancio (approvata nel dicembre 2023) per la prima volta dal 2017 non prevede fondi ne’ per il trasporto rapido di massa, il cui fondo e’ stato definanziato, ne’ per la ciclabilita’ e la mobilita’ dolce.
Stefania Losito