Il termine, abbondantemente usato sui social, viene bandito dalla suprema corte: se usato scatta la diffamazione aggravata
Dare del “bimbominkia” a qualcuno sui social costituisce un reato che va punito. Lo stabilisce la corte di Cassazione che specifica, in una sentenza recente, che il termine non va usato sui social perché definisce una persona con il quoziente intellettivo sotto la media. Nel caso in cui venga usato in un gruppo Facebook, con più di duemila iscritti, si configura il reato di diffamazione aggravata. La sentenza è stata emessa relativamente al caso di Enrico Rizzi, animalista di Trapani che era stato appellato con quel termine.
Angela Tangorra